Simone Inzaghi ha deciso di congelare fino a nuovo ordine ogni discorso legato al futuro. Negli ultimi 180’ di stagione l’Inter si gioca tutto e, mentre per lo scudetto i destini nerazzurri pendono da quanto accadrà a Napoli (sempre che arrivi una vittoria a Como alla luce della scelta di presentarsi con una formazione infarcita di riservisti), a Monaco di Baviera, dopo aver eliminato Bayern e Barcellona, l’Inter si presenterà con la consapevolezza di giocarsi alla pari la finale con il Paris-Saint Germain.
Al Hilal decilnato
L’offertona dell’Al-Hilal (20 milioni a stagione) è stata declinata, ma questo non vuol dire che Inzaghi firmerà il rinnovo in bianco. Quasi superfluo ribadire che allenatore e famiglia stanno benissimo a Milano e che nulla oggi fa pensare a un divorzio. Però va pure detto che quanto accadrà sabato prossimo all’Allianz Stadium cambierà - e non di poco - la forza contrattuale delle parti in causa nel vertice che, come da tradizione, si terrà a fine stagione. Qualora l’Inter dovesse perdere con il Psg, Inzaghi chiuderebbe l’annata senza aver vinto nulla e la grande cavalcata in Europa verrebbe però bilanciata in negativo da uno scudetto gettato alle ortiche, con dodici punti persi da situazione di vantaggio, compresi i due dilapidati domenica con la Lazio, nella notte che avrebbe potuto riscrivere la storia della volata scudetto alla luce del pari del Napoli a Parma. La conferma di Inzaghi non sarebbe comunque in discussione però risulterebbe difficile pensare a qualcosa di diverso del “solito” prolungamento annuale (Marotta mai in carriera ha iniziato una stagione con un allenatore in scadenza e, senza il rinnovo, il contratto di Inzaghi lo sarebbe).