Non doveva nemmeno scendere in campo, ma Lautaro Martinez, da vero capitano, ha stretto i denti, è sceso in campo e come sempre è stato grandissimo protagonista: il Toro ha stappato la lattina, poi si è procurato il calcio di rigore trasformato da Calhanoglu che ha mandato l’Inter negli spogliatoi sul 2-0. Il centravanti argentino, poi, ha dovuto alzare bandiera bianca al 71’, nel momento più difficile per i nerazzurri, quando il Barcellona era riuscito a pareggiarla con Eric Garcia e Dani Olmo. Il gol di Raphinha sembrava potesse regalare il pass per la finale ai blaugrana ma Acerbi in pieno recupero l’ha riacciuffata e Frattesi nel primo tempo supplementare ha messo il punto esclamativo su una partita epica.
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Lautaro Martinez dopo l’epico 4-3 al Barcellona
“All'andata abbiamo sofferto tanto, ma fatto un lavoro di squadra incredibile. Ho sentito la gamba diversa e passato i primi 2 giorni a piangere. Ho cercato di recuperare, anche se non stavo al 100%. Vivo il calcio così, in queste partite bisogna stare sempre dentro - commenta il numero 10 ai microfoni di Sky -. I primi due giorni ho pianto tanto, ma ho promesso alla mia famiglia che oggi sarei sceso in campo. Ora con lo staff faremo un lavoro per recuperare bene, mancano ancora tante partite”. Tornando alla partita: “Ho tante cose dentro, tanti pensieri. Abbiamo affrontato una squadra forte, ma l'Inter da 4-5 anni sta alzando il livello e dobbiamo essere orgogliosi. Questa squadra non molla, lo stadio è incredibile. Vogliamo vincere la Champions League dal primo giorno che è iniziata e dal giorno che abbiamo perso la finale (Istanbul, 10 giugno 2023, 1-0 Manchester City firmato Pedri ndr). Dobbiamo recuperare energie, finire il campionato e ora abbiamo un'altra occasione per entrare nella storia”.
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