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Troppe voci, l’Inter non c’è più: la difesa va in frantumi

Skriniar, De Vrij e Bastoni: il mercato in estate li ha distratti. E adesso non ne azzeccano più una

C'era una volta la difesa più imperforabile della Serie A. Dopo tre stagioni di sicura affidabilità, sempre con lo stesso modulo e gli stessi interpreti nonostante il cambio da Conte a Inzaghi, il torrione nerazzurro si è sbriciolato. È dall’estate 2019 che Skriniar, De Vrij e Bastoni rappresentano una garanzia nel 3-5-2 dell’Inter. C’era stata qualche incertezza nel finale della scorsa stagione soprattutto da parte di De Vrij. Qui, invece, la crisi è collettiva. E il risultato è visibile: dopo sette giornate di campionato, la difesa dell’Inter è la quintultima della Serie A. Hanno fatto peggio solo Verona, Monza, Cremonese e Sampdoria.

Inter, alla resa dei conti con Inzaghi

Offerte destabilizzanti

Inconcepibile per un reparto composto da un giocatore cercato insistentemente dal Psg, da un espertissimo nazionale olandese e da uno dei centrali emergenti del panorama italiano. Ma c’è un comune denominatore che ha scandito gli ultimi mesi di questo terzetto: le voci di mercato che possono avere lasciato una scia di incertezza e una modifica della propria valutazione personale. Due mattoni su tre del muro sono in scadenza di contratto al 30 giugno 2023: Skriniar e De Vrij. L’olandese (difeso a spada tratta dal Ct Van Gaal di fronte alle critiche per la convocazione nonostante il momento negativo) andrà via. Già da un paio di stagioni sono in corso sondaggi in Premier League. Lo slovacco è al centro di una trattativa con l’Inter per il prolungamento che deve scongiurare la rovinosa eventualità di una partenza a parametro zero al Psg dopo il corteggiamento non andato a buon fine dell’ultima sessione. È l’obiettivo di Nasser Al-Khelaifi che vuole far capire a Skriniar quanto sia desiderato al Parco dei Principi per spingerlo a non rinnovare con l’Inter. Bastoni, invece, è stato sul taccuino del Tottenham a giugno, poi l’Inter ha deciso di ritirarlo dal mercato perché le sue capacità di impostazione sono considerate fondamentali da Inzaghi. Ma anche questo interesse di una grande della Premier League può lasciare qualche strascico.

Udinese-Inter: Bastoni e De Vrij disastrosi

Poca serenità

Il rendimento di Bastoni è una spia di questo momento complesso. Lo conferma ancora di più il suo atteggiamento. Domenica a Udine ha rimediato un’ammonizione a causa di una leggerezza. Ancora peggio il seguito, con quella reazione scomposta quando Inzaghi lo ha richiamato in panchina. Resa ancora più spiacevole dalla condotta molto professionale di Gosens al suo fianco. Un giocatore più esperto, nazionale tedesco, protagonista di una delle imprese più belle del calcio italiano degli ultimi anni (la semifinale di Champions League sfiorata dall’Atalanta nel 2020), in panchina dall’inizio come spesso gli capita da quando è all’Inter, ha avuto la serenità di calmarlo per evitare che la scena degenerasse ulteriormente. Senza dimenticare che il guardiano del reparto, Handanovic, è in ballottaggio con Onana. Sono particolari che complicano il lavoro di Inzaghi. L’allenatore sta cambiando molto anche per questo motivo: Bastoni è partito titolare solo in tre delle sei presenze in campionato e solo in un caso non è stato sostituito. Sarà uno degli argomenti al centro del confronto tra Inzaghi e i dirigenti nerazzurri, in programma in questi giorni alla Pinetina. Dopo la pausa per le nazionali, arriverà il momento di scelte più nette. Una potrebbe essere in porta per risolvere in modo definitivo il dualismo tra Onana e Handanovic, con il camerunense in ascesa. L’altra potrebbe riguardare Acerbi progressivamente al posto di De Vrij. E anche l’alternanza tra Bastoni e Dimarco dovrà essere gestita in modo diverso. Per evitare peggioramenti nello sgretolamento del muro interista.

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