MILANO - Nonostante il bruciante - e polemico - ko contro la Lazio i numeri continuano a sorridere all'Inter. Soprattutto a Simone Inzaghi, ancora avanti rispetto a quanto fatto da Conte la scorsa stagione per numero di punti, di reti fatte e anche di minori reti subite. Ma quella dell'allenatore salentino era ancora una lontana parente della squadra che poi vinse lo scudetto, dopo il cambio di marcia del girone di ritorno. Un po' quello che deve ripetere l'Inter di oggi, a cui manca ancora equilibrio come ha ammonito Inzaghi già prima dello Shakhtar Donetsk.

Sheriff e Juve per cambiare marcia

E i nerazzurri possono accelerare sul serio su due fronti, sia in Champions League che in campionato, e sempre a San Siro. Domani arriverà il più che sorprendente Sheriff Tiraspol, che comanda il girone dopo la clamorosa vittoria del Bernabeu contro il Real Madrid. E poi domenica arriva la Juve, nemica di sempre che sta risalendo la china. Per centrare il bottino pieno la difesa di Inzaghi dovrà tornare ermetica, ma non solo. Servirà anche accompagnare Dzeko, troppo solo all'Olimpico, per esaltarne le qualità.