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Inter, l'autunno caldo di Suning

EPA

La proprietà ha il fiato corto: si necessita di nuove soluzioni entro il termine della stagione

MILANO - La futura proprietà dell'Inter è sempre oggetto di nuove indiscrezioni. L'ultima, rilanciata da Libero, la voce dell'interessamento del fondo saudita Pif, notizia smentita da fonti del club nerazzurro che negano l’esistenza di un negoziato. Pif ha inoltre chiuso l'operazione, da circa un mese, per l'acquisto del Newcastle: eventuali contatti con l'Inter potrebbero essere stati solo negoziati preliminari, superati dall'operazione in Premier League. Comunque sia, se Suning abbia colloquiato o meno con Pif, va ricordato che il gruppo di Nanchino non è l'unico depositario del fondo azionario: con il maxi prestito di Oaktree,Suning non ha più potere esclusivo di scelta. Un dato certo è che il passivo enorme di 246 milioni del bilancio 2020-21 dimostra che difficilmente l'Inter potrà proseguire con l'attuale assetto. Non restano molte alternative a un passaggio di consegne o a un ingresso ancora più deciso di Oaktree. Intanto bisognerà fare i conti col rifinanziamento del bond da 300 milioni in scadenza alla fine del 2022. Poi ci sarà la questione stadio: nei prossimi mesi si attendono passi avanti per il via libera del comune. Quindi, Pif o meno, la situazione societaria dovrà cambiare entro la stagione in corso. 

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