MILANO - Si è spento a 82 anni Tarcisio Burgnich. L'ex difensore, tra le altre, di Udinese, Juventus, Palermo, Napoli e soprattutto Inter, cui ha legato in modo particolare il suo nome, diventando uno dei protagonisti della Grande Inter di Helenio Herrera. In quella squadra leggendaria era soprannominato la "Roccia", purtroppo è scomparso nella notte dopo una lunga malattia nella casa di cura S.Camillo a Forte dei Marmi (Lucca). Grande carriera anche in Nazionale, dove si era laureato campione d'Europa nel 1968, oltre a essere vicecampione del mondo in Messico nel 1970. Un Mondiale perso in finale contro il Brasile, dopo aver superato (da titolare) la Germania in semifinale 4-3, in quella che è stata definita la partita del secolo. I funerali si terranno domani pomeriggio alle 14.30, a Viareggio, presso la chiesa di San Giovanni Bosco nel quartiere Marco Polo di Viareggio.
Addio a Tarcisio Burgnich
Questo il lungo messaggio di cordoglio pubblicato dall'Inter sul suo sito: "Ci sono degli uomini che vorresti sempre avere al tuo fianco, dei calciatori che vorresti sempre nella tua squadra, delle leggende che vorresti facciano sempre parte della tua storia. Tarcisio Burgnich ha incarnato la forza e i valori del nostro Club e l’Inter ha avuto il privilegio di vederlo lottare per i propri colori: statuario, implacabile, umile e sempre leale. Entrato nella storia della Grande Inter e nella memoria dei tifosi nerazzurri per la grande tempra ed il carattere che mostrava in campo, ha formato con Giacinto Facchetti una delle coppie di terzini più forti del mondo in quell’Inter dove la difesa era un punto fermo, forgiata dal mago Herrera con campioni preparati atleticamente e mentalmente per affrontare e fermare ogni tipo di avversario. Come nella partita che Burgnich ha portato sempre nel cuore, giocata due anni dopo il suo arrivo in nerazzurro, quella finale contro i mostri sacri del Real Madrid di Di Stéfano, Puskás, Gento, 'quelli che noi avevamo visto solo nelle figurine'. Un giorno che riuscì a stravolgere le gerarchie e a portare la prima Coppa dei Campioni nella bacheca nerazzurra".
Il comunicato prosegue: "E poi la storia che si ripete, esattamente un anno dopo, contro il Benfica di Eusebio a San Siro. 12 stagioni all’Inter, 4 Scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe Intercontinentali, 6 gol e 467 partite a difendere i nostri colori, gara dopo gara, allenamento dopo allenamento, forgiandosi ogni giorno di più per diventare la 'Roccia' che tutti abbiamo conosciuto, proprio come l’aveva ribattezzato Armando Picchi. I ritiri, sempre al fianco dell'indimenticato Giacinto Facchetti: “Ho dormito più con lui che con mia moglie”, diceva sempre Burgnich. Con lui era titolare anche nella nazionale vincitrice dell'Europeo del 1968 e vicecampione del mondo di Messico 1970, quando segnò di sinistro ai supplementari la rete del 2-2 nella semifinale Italia-Germania Ovest (4-3): un gol rabbioso e prezioso in quella che passò alla storia come la partita del Secolo. 66 volte in campo con la maglia azzurra e una vita dedicata al calcio divisa tra la carriera di giocatore e allenatore. Umile e determinato, insuperabile per gli avversari e prezioso alleato per i suoi compagni: oggi il suo sguardo fiero e la sua forza sono ricordi preziosi, un’immagine che rimarrà sempre impressa nella nostra storia. Ciao Tarcisio, sarai sempre la nostra Roccia".
I messaggi di cordoglio
Anche il Napoli ha pubblicato sui propri social un messaggio in memoria del campione scomparso: "La SSC Napoli esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Tarcisio Burgnich. 'La Roccia' fu indimenticato protagonista con la maglia azzurra negli anni '70". Parole di cordoglio pure da parte della Juve: "La Juventus si unisce al lutto di tutto il calcio italiano per la scomparsa di Tarcisio Burgnich e porge le sue più sentite condoglianze alla famiglia", si legge sul profilo Twitter bianconero. Stesso discorso per la Fiorentina: "La Fiorentina, proprietà, dirigenza e società esprimono profondo cordoglio per la scomparsa di Tarcisio Burgnich, leggenda della Nazionale italiana e della grande Inter.Campione d'Europa nel 1968 e protagonista della 'Partita del Secolo' tra Italia e Germania nel 1970". Il Palermo si unisce al cordoglio: "Fece un solo gol: contro la Juventus, a Torino in una storica vittoria rosanero per 2-4. Alla fine quell'anno in serie A il Palermo arrivò ottavo, la Juve dodicesima. E Tarcisio rimase per sempre nei ricordi della nostra città. Oggi se n'è andato, ma non se ne andrà mai. A Burgnich il ricordo affettuoso di tutto il Palermo Fc". Anche il Bologna piange la scomparsa di Tarcisio Burgnich: "È stato superbo terzino destro dell'Inter e della Nazionale". Come allenatore Burgnich è stato protagonista dalla sfortunata stagione 1981-1982 che vide il Bologna retrocedere, per la prima volta, in serie B. Durante la sua panchina a Bologna Burgnich fece esordire un sedicenne che avrebbe poi lasciato il segno: Roberto Mancini, oggi ct della Nazionale. "Alla famiglia vanno le più sentite condoglianze da parte di tutto il Bologna".
Il saluto delle istituzioni
Questo invece il messaggio del presidente Figc Gabriele Gravina: "Alla vigilia dell'Europeo ci lascia un grande campione d'Europa. La sua morte è l'ennesima ferita inferta al cuore dei tifosi azzurri e di tutti gli appassionati di calcio. Con la sua forza e la sua determinazione ha scritto bellissime pagine di storia del calcio italiano". Da allenatore a Bologna ha fatto esordire l'attuale ct Roberto Mancini e in sua memoria verrà osservato un minuto di raccoglimento in occasione dell'amichevole tra Italia e San Marino in programma venerdì alla 'Sardegna Arena' di Cagliari e delle altre gare di tutti i campionati in programma questa settimana in Italia. Questo il messaggio di cordoglio di Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti: "Con Tarcisio Burgnich se ne va una leggenda del calcio italiano, che con la maglia dell'Inter e della Nazionale è stato idolo di generazioni di tifosi e giocatori. Era una Roccia, ma con la faccia pulita: grazie per averci regalato emozioni azzurre".