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Inter, il pagellone dei campioni d'Italia: ci sono due 10!

I voti stagionali alla rosa nerazzurra: Lukaku da bomber a giocatore di livello planetario, per Lautaro meglio l’Inter che Messi, Hakimi sulle orme di Maicon...

Stefan de Vrij 9

Da esodato nerazzurro ha conquistato il Triplete al Bayern e, una volta tornato ad Appiano per il mancato riscatto da parte dei bavaresi, ha “cambiato il chip” per rendersi utile alla causa. La sua trasformazione a esterno a tutta fascia è stata la novità più succosa dell’annata, merito suo ma pure di Conte che è riuscito a entrare nella sua testa. Nel suo campionato pure tre gol, a Parma, Fiorentina e Spezia. Con lo sbarco di Antonio Conte ad Appiano e il passaggio alla difesa a tre è tornato il totem insuperabile dei tempi della Lazio. Leader silenzioso della squadra, oltre a essere il più fidato bodyguard di Handanovic ha rivelato doti formidabili nel pescare gli attaccanti a campo aperto. Stagione senza macchie, la sua, con pure un gol all’attivo, a Genova contro la Sampdoria (6 gennaio) inutile però per evitare la sconfitta.

Aleksandar Kolarov 6

Scelto per migliorare l’uscita della difesa palla al piede, Kolarov ha deluso. L’assist per il gol di Perisic con il Parma è stata l’unica sua perla, peraltro nella sua ultima partita giocata da titolare (era il 31 ottobre...). Un lampo controbilanciato da più di un errore in difesa (contro la Fiorentina e nel derby di andata). Però, come sottolineato da Conte, il suo apporto nello spogliatoio è stato prezioso, a dimostrazione che si è leader pure se non si gioca mai.

Andrea Ranocchia 7

Ranocchia è il trait-d’union tra i tripletisti (con cui nel 2011 ha vinto l’ultimo scudetto conquistato dal club), e l’Inter di Conte - suo vecchio maestro ritrovato in nerazzurro -. Dura la vita come controfigura di De Vrij che gli ha lasciato le briciole, solo 5 partite, peraltro tutte giocate dal 1’. Mai un mugugno o una dichiarazione fuori posto: voto dieci come uomo squadra. Gli scudetti si vincono anche grazie a uomini così.

Milan Skriniar 9

Un’estate fa, alle finali di Europa League, aveva fatto la statuina in panca. Esclusione che pareva preludio a una cessione. Lo stop al mercato imposto da Suning ha invece restituito un nuovo Skriniar alla causa. “Skri” - come lo chiamano alla Pinetina - una volta capito cosa gli chiedeva l’allenatore, non è più uscito. E a referto ha pure messo tre gol, tutti pesantissimi, a Verona, Roma e contro l’Atalanta a San Siro.

Alessandro Bastoni 9

Stagione strepitosa, la sua, tanto che Pep Guardiola lo vorrebbe volentieri con sé al Manchester City. Esplosione arrivata grazie alla capacità da parte di Antonio Conte di migliorare il materiale che allena ma pure grazie alla sua classe nell’impostare (il lancione a Barella per il 2-0 alla Juve è un’immagine iconica nell’annata nerazzurra) e alla duttilità che in campo mostra nelle varie fasi della partita.

Danilo D'Ambrosio 8,5

Prima parte della stagione da protagonista con il gol al fotofinish nel 4-3 alla Fiorentina, quello del sorpasso al Cagliari a cinque minuti dalla fi ne e la rete della sicurezza nella vittoria sul Genoa a Marassi. Seconda parte da comprimario anche perché zavorrato dall’infortunio patito con la Samp il 6 gennaio (distrazione del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro) e dal Covid. Da allora non è più stato titolare. 

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