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Inter, Conte: "Con la Juve misureremo le nostre ambizioni"

Getty Images

Le parole del tecnico nerazzurro dopo il passaggio del turno in Coppa Italia contro la Fiorentina: "Lukaku sta cercando di smaltire un problema. In seguito al match con la Roma ha lavorato a parte"

FIRENZE - Il tecnico nerazzurro Antonio Conte ha parlato dopo la qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia ottenuta dall'Inter ai danni della Fiorentina: "Qualificazione meritata che poteva arrivare prima, abbiamo avuto occasioni importanti per legittimare il successo. Però va bene così, i ragazzi hanno giocato 120 minuti con un buon ritmo e con una buona organizzazione. Sono soddisfatto, sono contento per i calciatori come Kolarov e Ranocchia che hanno risposto bene. Ho un gruppo di ragazzi seri che hanno a cuore l’Inter. Sono contento di allenarli. Ho avuto risposte positive, c’era anche stanchezza fisica: in tanti venivano da un tour de force importante. Eriksen è un ragazzo positivo, si impegna tanto. Abbiamo avuto l'opportunità di allenarci per una settimana e ho voluto provarlo in un ruolo dove non siamo coperti con un vice Brozovic. Mi auguro che questa partita possa servirgli per credere in sè stesso ed essere più decisivo". 

Le condizioni di Lukaku e Hakimi

Conte, successivamente, ha fornito delle informazioni riguardo le condizioni del match winner Lukaku: "Sta cercando di smaltire un problema, dopo la Roma ha lavorato a parte. Hakimi aveva 38 di febbre ieri. Abbiamo messo giù una formazione per passare, le risposte sono positive: tutti devono essere coinvolti con un obiettivo, quello di dare il meglio. La Juve? Abbiamo passato il turno su un campo difficile, quando vinci è energia allo stato puro. Nelle ultime dieci partite i ragazzi hanno vinto otto partite di fila: spesso si rischia di bruciare energie nervose perché non basta mai quello che fai. Era importante qualificarci, ci sarà tempo per recuperare. Con la Juve la partita ha stimoli, misurerà le nostre ambizioni e se il gap è ridotto: recuperiamo e poi la prepareremo al meglio. Non si può dire che la questione societaria non ci deve interessare ma non ci deve influenzare. Dobbiamo concentrarci sul campo. Sensi ha avuto un affaticamento al polpaccio e non se la sentiva di rischiare. Stiamo cercando di proteggerlo per fargli ritrovare fiducia".

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