MILANO - Dopo oltre cinque mesi, ieri nel primo pomeriggio Steven Zhang è tornato a respirare l’aria della sede dell’Inter. Il presidente nerazzurro è rientrato a Milano mercoledì sera: aveva lasciato la città a inizio marzo poco prima del lockdown per rientrare in Cina e lì è rimasto anche per più tempo del previsto, bloccato dalle restrizioni del governo locale. Ottenute le autorizzazioni per partire, Zhang si è fiondato a Milano. In questi giorni, infatti, sono in gioco il presente e soprattutto il futuro dell’Inter: l’oggi è l’Europa League, una competizione a cui il club tiene perché vincerla significherebbe raggiungere finalmente il primo trofeo dell’era Suning iniziata nell’estate del 2016; il domani è invece rappresentato dalla situazione di Antonio Conte. Resterà oppure no?

L’argomento allenatore, seppur centrale, ieri è stato solo sfiorato. Zhang ha incontrato gli ad Marotta e Antonello, il ds Ausilio e altri dirigenti. Con loro ha fatto il punto a 360 gradi sul momento del club. Zhang è stato aggiornato sui principali progetti dell’area corporate, parlando in particolare degli aspetti economici. Ovviamente la dirigenza lo ha informato anche della situazione della squadra in quel di Dusseldorf: le vittorie hanno aiutato a cementare il gruppo e creare un clima disteso. Zhang non vede l’ora di incontrare i suoi giocatori e lo stesso Conte per caricarli di persona in vista della semifinale di Europa League contro lo Shakhtar Donetsk in programma lunedì sera. Zhang lo potrà fare domenica: fra oggi e domani si sottoporrà insieme a tutti i dirigenti ai tamponi e domenica volerà in Germania. Oggi farà anche visita ad Appiano Gentile per osservare dal vivo lo stato dei lavori di ammodernamento del centro sportivo.

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