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Coronavirus, Lukaku: "In città solo le ambulanze"

L'attaccante dell'Inter: "Non direi che sono spaventato. Però è come vivere in una bolla, cerchi di capire cosa stia succedendo e allo stesso tempo sai di essere nel Paese maggiormente colpito in Europa"

MILANO - "In alcune città senti solo le sirene delle ambulanze che vanno avanti e indietro. Io sapevo già che era solo questione di tempo prima che qualche giocatore contraesse la malattia. Sfortunatamente è successo, adesso la lista si sta sempre più allungando". L'attaccante dell'Inter Romelu Lukaku, ha rilasciato un'intervista in videochiamata al sito americano Bleacher Report, in relazione al momento dell'Italia nei giorni dell'allerta Coronavirus: "Non direi che sono spaventato. Però è come vivere in una bolla, cerchi di capire cosa stia succedendo e allo stesso tempo sai di essere nel Paese maggiormente colpito in Europa. È difficile perché ti manca lo sport che ami ma la salute generale è molto più importante del calcio adesso. Allenamenti? Per me, prima di ricominciare, la salute pubblica dovrebbe essere al sicuro. Se dobbiamo giocare in una situazione in cui la salute generale non è sicura, perché dovremmo giocare? C'è ancora il rischio che dei giocatori possano ammalarsi. La famiglia in Belgio? Abbiamo una grande chimica di gruppo. Abbiamo una chat WhatsApp con la quale ci parliamo ogni giorno".

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