APPIANO GENTILE - «La gara di Napoli ci ha dato consapevolezza, sappiamo ora di poter fare bene e che l’Inter, nonostante ci siano squadre più attrezzate per il campionato, c’è. Mi ha confortato il fatto che la squadra, anche sotto di due gol, abbia continuato a giocare, creando 4-5 occasioni da gol, ora dobbiamo continuare così fino alla fine per rimanere in alto. Noi siamo l’Inter e abbiamo l’obbligo di lottare per lo scudetto questo è un campionato equilibrato con 4-5 squadre in lotta e credo che, in tal senso, si possa anche abbassare la quota scudetto». E’ sereno Roberto Mancini. Meno lo è Mauro Icardi, candidato a un’altra panchina pure contro il Genoa: «Gli attaccanti hanno bisogno della squadra e viceversa. Un attaccante deve essere funzionale alla squadra e lavorare, è chiaro che se non lavori stai in panchina. Questo lo dico parlando in generale, il discorso non riguarda Icardi: qui possono stare tutti in panchina, è toccato a Jovetic e sta in panchina Palacio che sta benissimo. Per lui e Jovetic è solo una questione di tempo: però noi abbiamo anche Biabiany, Perisic e Ljajic che possono darci un’impronta molto offensiva». Emblema di questa Inter in cui tutti, ma proprio tutti, sgobbano per la causa è Ljajic: «Adem non ha difficoltà a correre, è solo una questione mentale il fatto di non aiutare gli altri nella fase difensiva e di fare una cosa a cui non si è abituati. Poi quando lo fa, si accorge pure che non è poi così faticoso. Lui ha anche resistenza. Un aiuto per la formazione? Ve ne do cinque stavolta: Miranda, Murillo, Handanovic, Melo e Jovetic. Noi la squadra meno fallosa e abbiamo preso più cartellini rossi? Solo sfortuna...».