GENOVA - Sembra ancora di sentire il coro della Gradinata Nord, quel «Ruotolo, pa pa pa pa Ruotolo..» mentre volava sulla fascia del Genoa più bello degli Anni '90, quello di Osvaldo Bagnoli e del quarto posto con la qualificazione alla Coppa Uefa. È anche l’uomo della doppietta a Wembley nella finale del Torneo Anglo-Italiano - quanti possono raccontarlo, in fondo? - e soprattutto è entrato nella storia plurisecolare del club più antico d'Italia passando dalla porta principale con 444 presenze, una in più se si considera l'infausto spareggio di Firenze che sancì la retrocessione in serie B contro il Padova ai rigori. Gennaro Ruotolo, 14 stagioni al Genoa da giocatore, il Grifone ce l'ha dentro e, dopo alcune avventure da tecnico nelle serie minori e una prima esperienza nel settore giovanile del Livorno, è tornato nel 2019 a “casa” e da allora sono fioccati i trofei. Due scudetti con l'Under 18 nel 2020-21 e nel 2023-24 e ora la Viareggio Cup con il successo 1-0 sulla Fiorentina nell’atto decisivo. Dalla fascia in campo alla fascia dentro l'area tecnica la differenza non è molta. Ci sono sempre i successi e con Ruotolo, tre presenze nella nazionale maggiore proprio durante l'esperienza rossoblù, è quasi semplice. D'altra parte, da giocatore ha saputo interpretare al meglio lo spirito dei tifosi genoani. Giocatore tutto polmoni su quella fascia che non sembrava finire mai. Corsa e cross la specialità della casa e anche qualche gol entrato nella storia, o altri come al Meazza contro l'Inter, anche in quel caso una doppietta, che vengono rivangati a ogni trasferta del Genoa con i nerazzurri perché regalarono, nel 1994, l'ultimo successo a San Siro contro i nerazzurri.
La carriera da tecnico
E la sua vita calcistica, da tecnico, non poteva che proseguire all'ombra della Lanterna rossoblù con una serie di successi. Due titoli di campione d'Italia in quattro anni, entrambe le finali vinte contro la Roma, e della rosa scudettata del 2024 alcuni nomi già in prima squadra come Venturino, Ekhator, Ahanor o convocati recentemente come Nuredini. E ora il Viareggio. «Tre titoli? È sempre un’emozione diversa. È tutto bello, tutto bellissimo. Vince il Genoa, vincono i ragazzi... Abbiamo affrontato questo torneo pensando di provare a vincerlo. Volevamo affrontare tutte le partite con determinazione. Faccio i complimenti alla squadra che ha lottato, allo staff e alla società che era presente. Siamo contenti e felici. Sono tanti anni che sono in questo mondo e so come bisogna ragionare. Non è solo la determinazione, ci sono la tecnica e la voglia di migliorarsi e di togliersi qualche difficoltà. È un’età particolare, bisogna star loro addosso in determinate situazioni. Questo è un gruppo che ha meritato di festeggiare questo trofeo». Le lodi ai ragazzi, ma anche la soddisfazione di essere un tecnico vincente con i complimenti di Vieira, che ha seguito la finale dalla tribuna dello stadio di Viareggio: un altro merito per Ruotolo che da giocatore e ora da tecnico continua a regalare emozioni a tutti i tifosi rossoblù.