PREZIOSI - Il Genoa non corre il rischio fallimento e a dirla tutta, non pare sia stato proprio un fulmine a ciel sereno in casa genoana. Nonostante le parole di Preziosi dell’altro ieri: «Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. È una cosa di cui si è occupato il nostro amministratore delegato, io sono il presidente non un dipendente», aveva detto il patron genoano. A questo punto potrebbe non essere stato fatto abbastanza per accontentare la Figc, che in questo caso opera sotto l’egida della Uefa. C’è sempre il tempo per recuperare, a prescindere da come andrà la corsa all’Europa League per i rossoblu. La Federcalcio, nella missiva inviata al club ligure, chiede spiegazioni su varie voci del bilancio da aggiustare e debiti da ripianare. Le direttive Uefa sono perentorie, imponendo alle squadre partecipanti alle competizioni europee di non avere pendenze nei confronti di società estere. Sarebbe questo il caso del Grifone, che per far fronte a tale inconveniente avrebbe anche chiesto una dilazione dei pagamenti.
Simone Di Stefano
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