Tuttosport

LIVE

Sartori e il Gran Bologna dei capolavori con un calcio all’algoritmo

Sartori e il Gran Bologna dei capolavori con un calcio all’algoritmo ANSA

La capacità sartoriana, o sartoriale, di cucire addosso alle squadre giocatori ad hoc, scovandoli quando semisconosciuti ed evitando di svenarsi per loro, è direttamente proporzionale alla recalcitranza alle luci della ribalta di Giovanni il Sobrio

L’uomo che prende a calci l’algoritmo e da trent’anni trasforma i cartellini in oro, si chiama Giovanni Sartori, è un distinto signore nato a Lodi,  estimatori e rivali lo chiamano il Cobra per i colpi micidiali rifilati alla concorrenza. Nella sua terza vita, ha costruito il Gran Bologna che ha appena riconquistato la Coppa Italia, inseguita per 51 anni; nella prima, mandò il Chievo sulla Luna; nella seconda, ha portato l’Atalanta su Marte, dove tuttora sta. Per avere un'idea della grandezza del suo lavoro nei primi tre anni rossoblù, è illuminante apprendere come il valore del club di Saputo sia più che raddoppiato, passando da 106,08 milioni a 231,5 milioni. Il calcolo è stato eseguito dal sito specializzato Transfermarkt che ha preso in esame i calciatori schierati da Italiano nella finale di Roma, sigillata dal gol di Ndoye, uno dei fiori all'occhiello dell’ex attaccante nel Milan della stella, Anno Domini 1979.

I dettagli sono eloquenti e meritano di essere snocciolati a uno a uno: Skorupski, pagato 9 milioni nel 2018, oggi vale 12,5 milioni di euro; Holm, pagato 7,7 milioni nel 2024, oggi vale 8 milioni; Beukema, pagato 7,98 milioni nel 2023, oggi vale 25 milioni; Lucumi, pagato 8 milioni nel 2022, oggi vale 18 milioni;  Miranda, preso a parametro zero nel 2024, oggi vale 11 milioni; Freuler, pagato 1,9 milioni nel 2024, oggi vale 6,5 milioni; Ferguson; pagato 2 milioni nel 2022, oggi vale 24 milioni; Fabbian, pagato 5,37 milioni nel 2023, oggi vale 13 milioni;  Orsolini (ingaggiato quattro anni prima dell'arrivo di Sartori, costò 15 milioni nel 2019, oggi vale 35 milioni); Castro: pagato 13,2 milioni nel 2024, oggi vale 35 milioni; Ndoye, pagato 15 milioni nel 2023, oggi vale 25 milioni; Pobega, preso in prestito dal Milan nel 2024, oggi vale 10 milioni;  Casale: riscattato per 6,5 mln, oggi vale 7 milioni; Calabria: preso in prestito dal Milan nel gennaio scorso, oggi vale 7,5 milioni; Odgaard: pagato 4,28 milioni nel 2024, oggi vale 12 milioni; Dallinga: pagato 15 milioni nel 2024, oggi vale 12 milioni. Se un inizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova, di prove che Sartori sia il migliore ne abbiamo a bizzeffe. Le hanno fornite gli Eroi di Roma, ai quali aggiungere Cambiaghi, Aebischer, Eric e Domiguez; le plusvalenze a nome Calafiori (pagato 24,5 milioni, ceduto per 45 milioni);  Zirkzee (pagato 27, 5 milioni, ceduto a 42, 5 milioni); i calciatori non acquistati dal Cobra, ma da lui ceduti a prezzi da intenditore, come Theate al Rennes per 19 milioni e Schouten al Psv per 12,35 milioni. Anche a Bergamo il Cobra aveva colpito duro. Cogliendo di fiore in fiore, fra acquisti e cessioni eccellenti: Papu Gomez, Toloi, Kessie, de Roo, Freuler, Petagna, Djimsiti, Gianluca Mancini, Hateboer, Pessina, Ilicic, Castagne, Gosens, Zapata, Cristante, Pasalic, Muriel, Malinovskyi, Romero, Diallo, Demiral  Koopmeiners, Bastoni, Kulusevski.

La capacità sartoriana, o sartoriale, di cucire addosso alle squadre giocatori ad hoc, scovandoli quando semisconosciuti ed evitando di svenarsi per loro, è direttamente proporzionale alla recalcitranza alle luci della ribalta di Giovanni il Sobrio. Mai vanesio, preferendo sempre essere e non apparire, rare le interviste, molti i viaggi saltabeccanti dall’Italia all’estero, sui campi di ogni categoria. Scopo: misurare de visu il tesserando, che di esami deve superarne molto per diventare tesserato. Qui risiede il Plus di Sartori. È come il coraggio manzoniano: se uno non ce l’ha, non se lo può dare. Lui ne ha da vendere. Joey l’ha Saputo bene: per questo l’ha blindato fino al 2027. “Seri bisogno esserlo, non dirlo e nemmeno sembrarlo”, ha scritto Pier Paolo Pasolini, magnifico tifoso felsineo, che si domandava: “Qual è la vera vittoria, quella che fa battere le mani o battere i cuori?”. Sartori e il Bologna sanno che cosa rispondere: tutte e due.

Abbonati a Tuttosport

L'edizione digitale del giornale, sempre con te

Ovunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi