BOLOGNA - Cos'è il genio, tanto per citare 'Amici miei'? È quel tifoso del Bologna che al Castellani è andato da Spalletti a farsi la foto col ct indossando una testa di orso. Proprio il plantigrado, non il giocatore. Dopo il toc-toc reiterato alla telecamera, inventato da Riccardo Orsolini, non c'è sottolineatura più pungente alle mancate convocazioni per il miglior esterno italiano del campionato, a cui l'azzurro starebbe d'incanto. Cosa dovrebbe fare di più il 28enne ascolano non si comprende: 13 gol e 6 assist tra campionato e Coppa Italia, con 5 reti nelle ultime 5 partite giocate. Nelle 6 stagioni complete a Bologna, Orso ha segnato 9,3 gol di media, andando in doppia cifra nei due ultimi campionati. Al di là di ogni scelta di modulo, avere magari da subentrante un uomo col gol in canna come Orsolini deve essere un'arma in più già a Oslo con la Norvegia il 6 giugno, debutto delle qualificazioni mondiali. Poi faccia Spalletti, ovviamente. Certo l'ultimo giro azzurro, trascorso a Casteldebole a rimuginare, ha fatto bene a Orsolini, che ora è l'uomo simbolo di questo Bologna travolgente.
Si è sbloccato Dallinga
Vincenzo Italiano ha trovato la pietra filosofale, capace di tramutare in oro i metalli vili. Sembrava impossibile, dopo un avvio di stagione tra problemi e pesantissima eredità dell'annata di Thiago timbrata da tutti come irripetibile. E invece il Bologna sta facendo anche meglio, con la finalissima di Roma in tasca e un posto in prima fila nella corsa Champions, come nei vecchi spot degli abbonati Rai... L'ultimo miracolo vero è la trasformazione da centravanti mediocre in attaccante che funziona di Thijs Dallinga. «Lo vedo bene, ho fiducia» diceva Vincenzo ed evidentemente non erano parole di circostanza. L'olandese ha sfruttato l'assenza di Santi Castro come meglio non avrebbe potuto: doppietta a Empoli, col primo gol da bomber di classe superiore. Possibile tripletta, se Seghetti non avesse bloccato sulla riga la craniata di Dallinga, citazione della leggendaria parata di Zoff su Oscar in Italia-Brasile 3-2. Ridendo e scherzando, Dallinga con le sue svenevolezze è tuttavia riuscito ad andare a bersaglio nelle tre competizioni (Champions, campionato e coppa) per un totale di 5 gol: cacciali via.
Le risorse di Italiano
Era uno degli ultimi che mancava all'appello. La banalità dell'eccellenza rossoblù è che chiunque subentri sembra brillare di luce propria. La panchina del Bologna non può dirsi tale, da quanto è chilometrica nella sua qualità. Dominguez è entrato come un forsennato negli ultimi minuti di Empoli sul 3-0, Cambiaghi ha pure beccato un palo. È palese l'abilità di Italiano di motivare ogni giocatore, tanto che le scelte mantengono altissimo il rendimento complessivo. L'infortunio di Calabria offrirebbe nel caso di stop addirittura due soluzioni come Holm e De Silvestri, sicure di non far perdere neanche un secondo all'orologino rossoblù. L’onda impetuosa del Bologna, uno tsunami di gioco e di efficacia, ha portato alla sesta vittoria di fila col trionfo di Empoli, ennesima notte magica per una tifoseria in amore, pronta a invadere in 30 mila l’Olimpico per una finalissima attesa 51 anni. Il calendario di campionato propone ora Napoli, Atalanta e Inter nell’ordine. Viene da pensare che siano le prime tre della classifica a dover preoccuparsi, a cominciare dalla squadra di Conte (a Bologna solo in tribuna, causa squalifica) che lunedì nel posticipo potrebbe trovarsi spalle al muro al Dall’Ara dopo Parma-Inter di sabato. Come dice Italiano, un passo per volta. Il fatto è che sono passi da Mattia Furlani...