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“Conte e Inzaghi, così subentra la paura. Tanti allenatori ancora non capiscono”

Il mental coach Corapi: “Antonio è un leader incandescente, Simone silente, ma una tipologia non è migliore dell’altra”

MILANO - Sandro Corapi, tra i più importanti e famosi life, business e sport mental coach italiani, è specializzato nell’assistere allenatori, calciatori e squadre professionistiche. È autore del libro “Nella testa del campione”, con prefazione di Simone Inzaghi.

Napoli e Inter a un punto: quanto conta l'aspetto mentale? 
«È la priorità assoluta su cui si devono concentrare i due tecnici. Chi è al vertice non può sbagliare, vista la distanza esigua; chi insegue non può perdere terreno, nella speranza che l'altro faccia passi falsi. Sono situazioni diverse, avvincenti e stressanti al contempo. L'ideale è non fare i conti sull'avversario, ma concentrarsi sulle proprie forze ed esprimere il proprio potenziale. Guardare troppo la classifica porta a creare pensieri: se le emozioni sono negative subentra la paura, un grandissimo inibitore della performance».  
 
Meglio essere lepre o cacciatore? 
«È più semplice per chi insegue, perché ha un punto di riferimento. Chi sta davanti si deve guardare alle spalle e deve fare la corsa su se stesso: è più impegnativo. Pensi a una persona che scappa da un'altra: chi è dietro vede l'obiettivo, chi è davanti non sa cosa faccia l’altro».

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