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Calciopoli e la stella a tavolino: 18+1 uguale 20, l'equazione Inter

Successo sul campo legittimo e meritato ma nel conto non si può considerare quello scudetto surreale, davvero troppo grottesco per rimanere seri

Palazzi: "L'Inter meritava la B, non lo Scudetto"

La più celebre, quella col designatore Bergamo relativa allo score dell’arbitro Bertini nelle partite dell’Inter (il famoso 4-4-4, 4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte) con la manifestata esigenza di smuovere la casella delle vittorie - “quella giusta, quella giusta! Diglielo che è determinante domani” - è per esempio relativa a una semifinale di Coppa Italia contro il potentissimo Cagliari, quando le due padrone del calcio italiano sono già state eliminate. E poi la curiosa domanda ancora a Bergamo: “hai messo in forma Trefoloni?” prima di Inter-Roma; i suggerimenti a Mazzei sui guardalinee da indicare per Inter-Juventus: “sceglili bene eh (…)” e poi sull’arbitro di quell’incontro: “lì non devono fare i sorteggi…”; e così via, basta andare sul sito di Ju29ro per ritrovare l’intero interessante archivio.
 
Non basta. Al tempo, pur essendo espressamente e inderogabilmente vietato intrattenere rapporti con arbitri in attività, uno di loro, Nucini, si confida abitualmente con la società nerazzurra ed esistono intercettazioni di colloqui dirigenziali con altri direttori di gara. Ci sarebbero mille altre storie, compresa quella relazione del procuratore Palazzi che, solo con un filo di ritardo, arriva perfino a denunciare l’illecito sportivo da parte dell’Inter. Le accuse di spionaggio su designatori e arbitri. Quel guardalinee che va a denunciare una indebita pressione ricevuta e si sente rispondere che “l’Inter non interessa”. Potremmo non finire più, ma lo spazio non è illimitato.

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