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La Juventus e la rete di Kostic, è un coro: “Giusto dare il gol”

Juventus FC via Getty Images

Casarin, Marelli, Saccani, Gavillucci, Chiesa e Bergonzi concordano sulla scelta arbitrale di convalidare l’1-0 del serbo. Soltanto Cesari si schiera per l’annullamento

Le parole di Cesari, Marelli, Gavillucci, Bergonzi e Chiesa

Di parere differente il moviolista ed ex internazionale Graziano Cesari: «Dobbiamo fermarci e chiederci se c’è un tocco col braccio ed è involontario. Dal tocco al gol di Kostic passano 10 secondi. La traiettoria del pallone cambia dopo che tocca l’orlo della manica bianconera di Rabiot. Il secondo, di Vlahovic, è ininfluente perché ritrae. Va stabilito se Rabiot tocca accidentalmente o no, se sia punibile o meno. Il Var aveva tantissime immagini a disposizione. Un’immagine, in particolare, sembra molto chiara. E se c’è un tocco col braccio, come sembra, il vantaggio è sicuro». Diversa l’interpretazione dell’esperto di Dazn, Marelli: «Ci sono stati episodi simili in passato, con le stesse identiche polemiche. E le capisco perché in campo ci siamo stati tutti. Io ho la sensazione netta del fallo di mano di Rabiot. Ed è un fallo di mano punibile perché aumenta il volume del corpo. Ma se mi chiedete la certezza assoluta, quella non ce l’ho mai. E al Var sono stati 4 minuti proprio perché avevano la mia stessa sensazione ma senza certezze. Altrimenti il check sarebbe durato 10 secondi». L’ex fischietto Gavillucci, su Tmw Radio, è ancora più chiaro: «Il protocollo prevede che se non c’è certezza, il richiamo dell’arbitro non può essere eff ettuato. Dopo oltre 4 minuti di revisione Mazzoleni non era in grado di dare questa certezza e ha fatto bene a non intervenire. La sensazione del tocco di mano c’è, quindi un’altra lettura può essere: siamo sicuri che Chiffi, richiamato al Var, avrebbe rivisto la sua decisione? In queste situazioni la parola finale spetta all’arbitro, dobbiamo ricordarlo». L’incertezza è il filo conduttore anche del discorso di un altro ex arbitro, Bergonzi, su 1 Station Radio: «Sono situazioni difficili. Quando ci vogliono così tante immagini televisive per poter avere un giudizio defi nitivo, e quando i pareri sono così discordanti, non ci si può attendere qualcosa di diverso. Bisogna considerare le diffi coltà che un direttore di gara riscontra, anche nel tempo di valutazione che gli è concesso. L’incertezza è stata predominante sia in sala Var che nelle analisi successive». L’ex arbitro Massimo Chiesa ha analizzato l’episodio su calciomercato.com: «Io senza tecnologia avrei fischiato perché Rabiot ha dato la sensazione di toccarla di mano, ma forse, non avendo immagini da poter consultare, se l’arbitro non ha visto il tocco in diretta è stato giusto proseguire. Corretto non fischiare il fallo di mano di Vlahovic che ha il braccio completamente attaccato al corpo».

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