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Crespo gioca il derby di Supercoppa tra Milan-Inter: "Leao fa paura, Lautaro nel cuore"

Il doppio ex ha vinto 5 volte il trofeo: "Partita aperta, pronostico impossibile sarà decisivo l’aspetto mentale e ai giocatori dico: date tutto sul campo per non avere poi dei rimpianti"


 
Con lei non possiamo che affrontare la sfida parlando di attaccanti. Giroud.
 
«Non si discute, però lo ringrazio per la finale contro l’Argentina... Ovviamente scherzo, per me Giroud è un trascinatore, uno dei leader del Milan. Senza Ibra è stato decisivo, ha segnato i gol scudetto. Ora forse è stanco, ma anche senza fare una gara eccelsa, a Lecce è stato determinante con l’assist per Calabria. Giroud è uno costante, dove va, segna. E, quando manca, si sente perché Origi finora non ha reso, Rebic è spesso infortunato e Ibra non è ancora tornato».


 
Dzeko.

 
«Un signor giocatore, mi è sempre piaciuto. Si è presentato all’Inter come rimpiazzo di Lukaku, ma ha sempre fatto il suo. Inzaghi ha più ricambi davanti, basti pensare che senza il belga può schierare uno come Dzeko».
 
Leao.
 
«A campo aperto fa paura. Anche a Lecce, senza giocare chissà quale partita, è stato determinante. Non sarà un giocatore che incide per 90 minuti, ma ha quei cinque-sei spunti a partita devastanti. Chissà perché il Portogallo lo ha sfruttato così poco al Mondiale».


 
Manca un giocatore.

 
«Il mio cuore è per Lautaro, ovviamente. Aver fatto parte del gruppo che ha vinto il Mondiale per lui si rivelerà fondamentale. Purtroppo in Qatar non è stato il vero Lautaro, non stava bene fisicamente, ma secondo me non ha fatto male, ma ha trovato sulla sua strada uno straordinario Julian Alvarez. Io sono stato attaccante e so come va la vita: in Qatar la palla non voleva entrare, ora tre partite all'Inter, tre mezze occasioni e tre gol».
 
Inzaghi spera di avere un contributo anche da Lukaku.
 
«Il discorso su Romelu è semplice: il suo problema sono stati gli infortuni. Se sta bene, non c'è gara in Serie A: io infatti non ho ancora visto in Italia un difensore che possa sostenere fisicamente il duello con lui».
 
Cosa pensa di De Ketelaere? Anche lei nei primi sei mesi in Italia, al Parma, fece fatica.
 
«Lui era così anche in Belgio: non è che al Bruges fosse un giocatore estroso e grintoso. Ha le qualità per fare la differenza, ma deve avere pazienza sapendo che il Milan ha stima in lui e gli ha fatto un contratto di cinque anni, non di sei mesi. In Italia è dura, ma il Milan ha già dimostrato di saper aspettare i talenti in cui crede; l’importante è che creda di farcela pure lui».
 
Crespo, chi vince la Supercoppa?
 
«Impossibile dirlo, è una lotteria. Da allenatore direi una cosa sola ai miei giocatori: date tutto sul campo per non avere rimpianti. Da ex giocatore e spettatore, spero di vedere una partita aperta, che lasci spazio al talento dei giocatori in campo. Personalmente impazzisco per Tonali e Barella».

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