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Napoli-Juventus, l’ultima di Agnelli presidente a casa di De Laurentiis

Con il rivale-alleato storico sfide in campo e di mercato, ma unità di visioni politiche. Spesso in Lega di Serie A i due numeri uno hanno condiviso strategie e intenti per rilanciare il nostro calcio

Una sintonia che resiste, al punto che Agnelli - divenuto presidente Eca - coopta il collega nel gruppo di lavoro con l’incarico di Capo settore marketing e comunicazione, presentando il collega con parole lusinghiere: «Per sfruttare la sua esperienza nel mondo del marketing e le sue intuizioni che in passato si sono rivelate vincenti sia in campo cinematografico sia calcistico». Poi, pian piano, si è aperta qualche crepa e le visioni sul futuro della governance del calcio italiano si sono divaricate. Soprattutto in relazione al possibile ingresso di nuovi partner in Lega: alle aperture di De Laurentiis verso Advent-Fsi e Cvc ha fatto da contraltare la contrarietà di Agnelli (nell’occasione si è trovato a condividere una “innaturale” alleanza con Lotito) che liquida la questione con toni bruschi: «Se in Lega fossimo normodotati, non avremmo bisogno di terzi per sviluppare il nostro business». La vicenda Superlega e la pandemia (con le feroci polemiche di contorno sull’uso dei tamponi con il rinvio di Juventus-Napoli) diradano molto le frequentazioni e mandano in primo piano soprattutto le vicende di campo. Per loro stessa natura divisive. Ancor di più dopo gli scudetti vinti dalla Juventus sempre in corsa con il Napoli e dopo il blitz di mercato che ha portato Higuain in bianconero pagando per intero la clausola di 90 milioni: il simbolo, per i napoletani, della protervia bianconera. Difficile, in un clima del genere, trovare ancora punti d’accordo per i dirigenti. Anche se, in occasione della bufera mediatico-giudiziaria che ha recentemente coinvolto la Juventus, De Laurentiis ha evitato di maramaldeggiare («del caso si occupano i magistrati») e, anzi, ne ha approfittato per ribadire la sua contrarietà alla gestione del sistema: «Ho già detto che il calcio è malato dall’alto». I vari entourage confermano che i rapporti personali tra i due restano buoni e, al netto dell’enorme gioia che una eventuale vittoria della scudetto gli porterebbe, c’è chi sostiene che a De Laurenitis dispiaccia non poter concludere questo percorso contro il suo più fiero avversario di quest’ultimo decennio calcistico.

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