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Juve e Atalanta svantaggiate dalle nazionali: ecco il motivo

Sebastian Castaneda

Amichevoli e Nations League condizionano la lotta scudetto: le big senza 15-16 giocatori. E i sudamericani tornano solo venerdì

TORINO - Sulla corsa scudetto si abbattono come un tornado le Nazionali, da sempre guardate come una sorte di maledizione dagli allenatori di club perché per due settimane perdono i giocatori migliori e rischiano di riaverli acciaccati (vedi Rabiot alla Juventus o Sanchez all’Inter) o stanchi per le fatiche, non soltanto sul campo, ma anche di viaggi intercontinentali. Pure l’ultima sosta del 2020 non risparmia le squadre di vertice. O meglio, soltanto la Roma è rimasta compatta a Trigoria perché l’Asl Roma2 ha bloccato le partenze dei Nazionali visto il focolaio scoppiato all’interno del club giallorosso, con cinque giocatori (Dzeko, Fazio, Santon, Pellegrini e Kumbulla) positivi e il resto del gruppo nella bolla.

Milan, Napoli, Juventus, Atalanta e Inter - in ordine di classifica - hanno invece assistito all’esodo con 16 giocatori chiamati dalle Nazionali (per i bianconeri e i bergamaschi sono 15): soltanto il Milan non ha sudamericani ed è un piccolo vantaggio perché rientrano sempre con un giorno di ritardo rispetto a chi gioca in Europa o in Africa. A maggior ragione se, alla ripresa, le squadre scendono in campo già di sabato, come è accaduto a ottobre per le milanesi, impegnate nel derby, ma anche a Juventus, Napoli e Atalanta o come succede adesso ai bianconeri e ai bergamaschi, che devono affrontare sabato 21 novembre Cagliari e Spezia.

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