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Juve-Lazio 2-1: Ronaldo firma una doppietta scudetto. L'Inter è a -8

Juventus FC via Getty Images

La squadra di Sarri è sempre più vicina al nono titolo consecutivo, che potrebbe arrivare già nella prossima giornata. Immobile nella ripresa accorcia su rigore, ma non basta ai biancocelesti

Il nono scudetto consecutivo, ora, è davvero a un passo. La Juventus fa il suo dovere, batte (2-1) la Lazio riscattando il duplice 3-1 subito dai biancocelesti in questa stagione fra campionato e Supercoppa, allunga a +8 sull'Inter e giovedì a Udine potrà già festeggiare il titolo in caso di risultati favorevoli delle partite Atalanta-Bologna e Inter-Fiorentina, in programma fra domani e mercoledì. Decide, ancora una volta, Cristiano Ronaldo: due gol contro l'unico di Immobile e la corsa al titolo di capocannoniere s'infiamma.

Classifica serie A

La fame di CR7

Un po' ama stupire lui, un po' ci si mette il destino, fatto sta che Maurizio Sarri ribalta la Juve di Reggio Emilia: a parte Cuadrado terzino e Bonucci di nuovo al suo posto, il tecnico piazza Bentancur in regia spalleggiato da Ramsey e Rabiot, con Douglas Costa in luogo dello squalificato Bernardeschi e Higuain confermato. Poi il Pipita si ferma nel riscaldamento e allora rispunta Dybala la cui assenza contro il Sassuolo aveva già fatto un discreto rumore. Inzaghi si tiene stretti i superstiti (otto assenti più Lukaku dirottato in tribuna per motivi disciplinari) affidandosi alla vivacità di Lazzari, all'esperienza di Parolo, oltre a Milinkovic-Savic e Immobile, pure loro a caccia di risposte. Ritmi bassi, il clima è da piena estate in città, d'improvviso Douglas Costa impegna Strakosha, Bonucci mura Caicedo, poi Alex Sandro - servito da De Ligt - di testa centra l'esterno del palo. Con pazienza i biancocelesti cercano la reazione e Cataldi, che aveva già castigato la Juve a Riad in Supercoppa, va vicino al gol con un destro deviato in angolo e che sfiora il palo a Szczesny battuto. Cristiano Ronaldo è il solito: sempre in movimento, sempre affamato di reti e trionfi (una capocciata del portoghese spaventa la Lazio). Ma si procede a sprazzi, con Ramsey talora coinvolto e pericoloso in potenza, Rabiot capace di mostrare quei cambi di passo che a Parigi hanno visto solo a tratti (super Strakosha nell'occasione, l'assist al francese è firmato CR7), mentre la Lazio grazie a un Luiz Felipe onnipresente chiude tutti i varchi. Al 44' gli ospiti si danno una svegliata e Immobile (terribile la palla persa da Bentancur, recidivo sotto quest'aspetto) colpisce il palo con un rasoterra da fuori area.

Dybala strepitoso

Il secondo tempo s'accende in un amen: tempo che Dybala semini il panico in area laziale, Strakosha è un po' goffo, quindi sulla respinta è Lazzari ad anticipare Ronaldo. Juve molto più in palla, comunque, fino all'episodio del rigore: Bastos intercetta un tiro di CR7 dalla distanza con il braccio, che però è dentro l'area di rigore. Orsato fa ricorso al Var dopo che inizialmente aveva fischiato la punizione dal limite, la tv lo aiuta e il penalty è inevitabile: Cristiano cambia lato rispetto al solito, ma segna. La Lazio accusa il colpo e Ronaldo serve il bis: errore di Luis Felipe, Dybala gli toglie il pallone e in velocità regala al compagno la soddisfazione del 30° gol in campionato. Sarri inserisce Danilo e Matuidi al posto di Douglas Costa e Ramsey, con Cuadrado che avanza. Dybala fa ciò che vuole con il pallone e la traversa nega la tripletta a Ronaldo. Inzaghi, nella notte in cui gli manca maledettamente la fantasia di Luis Alberto, risponde come può: fuori un annoiato Caicedo e Djavan Anderson (al debutto da titolare in A), dentro il '99 Adekanye e lo slovacco Vavro. La Joya stoppa da Dio, ma conclude da tirocinante e il 3-0 sfuma. Szczesny timbra il cartellino alzando in angolo un tracciante di un altro '99, l'italo-brasiliano André Anderson subentrato a Cataldi. E' tutto in controllo per i campioni d'Italia finché Bonucci non commette una sciocchezza nella propria area, Immobile lo anticipa e il difensore lo atterra: rigore per la Lazio, l'attaccante della Lazio non si lascia pregare. E' il 2-1 e il duello tennistico a distanza con Ronaldo recita: 30 pari. Reazione d'orgoglio biancoceleste nel finale e Szczesny conferma il suo stato di grazia togliendo dal sette il 2-2 di Milinkovic-Savic su punizione. La Juve resiste e ora vede lo scudetto sempre più vicino.

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