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Malagò: "Sullo scudetto decide la Figc. Allenamenti non prima del 27 aprile"

ll presidente del Coni: "Tutte le federazioni hanno cancellato la stagione, il calcio invece vuole andare avanti... Se si può chiudere la stagione? I tempi ci sono in teoria, ma deve andare tutto bene"

ROMA - Giovanni Malagò, numero uno del Coni, ai microfoni di Radio Radio TV ha analizzato l'emergenza Coronavirus e della possibile ripresa del campionato di Serie A: "Quasi tutte le federazioni stanno andando verso la chiusura o la cancellazione della stagione agonistica, qualcuna senza polemiche, altre con colpi di coda di qualche lega o club. Il calcio invece vuole andare avanti, mettendosi in una situazione diversa rispetto agli altri sport. Ormai è un fatto acclarato. Sarei molto felice se dal primo settembre tutto ripartisse, se non al 100%, almeno in maniera significativa. Lo stop agli allenamenti? E' chiaro che bisogna distinguere tra sport individuali e a squadre, tra outdoor e indoor. Il governo - a torto o a ragione - ha voluto accomunare tutti e ho molto più di una sensazione che questo DCPM verrà prorogato o dopo il 27 aprile o ai primi di maggio".

Un'altra questione scottante è lo Scudetto: "Gli unici soggetti che hanno il potere di assegnare un titolo o bloccare i campionati sono le federazioni. La FIGC dovrà, nel caso in cui il campionato dovesse essere interrotto, decidere in totale autonomia se assegnare lo scudetto e provvedere a indicare le squadre qualificate alle coppe europee e le retrocessioni in Serie B". La ricaduta economica dell'emergenza Coronavirus si farà sentire: "Ci saranno morti e feriti, il più debole pagherà dazio diversamente da chi ha risorse. Quello che suggerisco è di approfittare di questo disastro per fare una cosa epocale, riformando le dinamiche all'interno dell'organizzazione di tutte le discipline sportive. In questo momento si possono fare cose impossibili in altro periodi storici. Se la stagione può concludersi? In teoria i tempi ci sono, ma deve andare tutto bene".

"Devi fare un percorso netto: ricominciare gli allenamenti, permettere una preparazione, allungare la stagione con i contratti dei giocatori in scadenza e in prestito. C'è una serie di dinamiche che vanno studiate: al di là della concentrazione spaventosa di gare a giugno-luglio, devi sperare che non si incappi in un nuovo problema. Allora, avresti pregiudicato parzialmente la stagione successiva e dovresti fermarti di nuovo, perché non si può andare avanti qualora ci sia un'altra positività al coronavirus".

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