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In quarantena ci vada la Lega

Ma che cosa è la Lega Calcio? Che cosa è la Federcalcio e che sono l’Uefa e la Fifa? Hanno ancora un significato oggi, in un mondo del football nel quale le istituzioni hanno smarrito, se non perduto del tutto, il loro potere, la loro autorevolezza, infine il loro significato effettivo? Proprio la Lega di Serie A fa tornare alla mente una frase latina che è rimasta nella memoria degli studi classici e fu riservata dallo storico romano Velleio Patercolo sulle leggi Corneliae e una di queste limitava la potestà dei tribuni, quindi definiti “imago sine re”, immagine senza sostanza. Questa è, infatti, la cosiddetta confindustria del pallone che concede posti e ruoli a membri sparsi dei vari club, non tutti rappresentati, con un presidente che cambia come gli allenatori ma non per esperienza e per capacità, semmai per scelta politica, perché indicati, suggeriti se non imposti da chi, in quel momento, eserciti il potere.

La Lega di Serie A ha molti don Abbondio ("il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare"), un Innominato, alcuni don Rodrigo ma, chiedendo scusa al Manzoni, qui non trattasi di romanzo, è cronaca quotidiana di e tra personaggi di margine che presumono di essere storici e una ne pensano e cento ne combinano. Non ci sono alibi e giustificazioni, la Lega Calcio, così come la Figc, si sta comportando in linea con il Governo e i suoi rappresentanti e ministri, lavora “a braccio”, cambia decisioni in modo umorale e ambiguo, non si assume mai responsabilità definite e definitive, aspetta che un presidente detti la strategia, poi, in assemblea, offre il peggio del dibattito civile, con accuse e insinuazioni, minacce e, in alcuni casi, aggressioni non soltanto verbali.

Non potrebbe essere diversamente considerato il censo, non quello finanziario, di alcuni membri, la loro educazione, il rispetto delle regole e dell’avversario. Se Dal Pino è stato definito dal presidente dell’Inter come un oscuro pagliaccio, non c’è stato nessuno dei suoi collaboratori, dunque i consiglieri di Lega, ad avere fiatato, a essere scesi in campo per difendere o dissociarsi, lasciando il “loro” presidente al centro del circo, come Pierrot, il clown con la lacrima. Propongo una soluzione: mettere la Lega di Serie A in quarantena. Tra l'altro non se ne accorgerebbe nessuno.

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