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Mediapro appesa a un voto, Malagò contro alcuni club

Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Liverani
Due delibere contrastanti,o si dà fiducia o si risolve contratto: ecco cosa è emerso dalla riunione milanese

TORINO - E' appeso a un voto il contratto fra la Lega Serie A e Mediapro, e domani mattina alle 8.15 i club si riuniranno per deliberare nuovamente sulla risoluzione del rapporto con gli spagnoli, che hanno vinto il bando per rivendere da intermediari i diritti tv del campionato per oltre 3 miliardi nei prossimi 3 anni. E' l'esito di una convulsa assemblea, che dopo oltre cinque ore e discussioni infuocate, ha effettuato due votazioni sui diritti tv. E' stata approvata con 14 voti su 17 una delibera in cui si definiscono insufficienti le garanzie prospettate da Mediapro. Non è passata per un voto quella per la risoluzione immediata del contratto con gli spagnoli, inadempienti per non aver presentato la fideiussione da 1,2 miliardi di euro: servivano 12 voti, 11 club hanno detto sì, il Chievo no, tre astenuti (Udinese, Cagliari e Torino) e due assenti (Milan e Lazio). "Due delibere palesemente in contrasto fra loro", come ha ammesso il commissario Giovanni Malagò, spiegando che "è stato irrispettoso" il comportamento delle società uscite dall'assemblea al momento del voto e che la riunione di domani dovrà durare "al massimo mezz'ora. Io - ha continuato il n.1 del Coni - sono dell'idea che si debba prendere una decisione senza aspettare le decisioni del Tribunale e del Tar".

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