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Serie A, Boniek: «La Juventus è scesa sulla terra»

CYFRASPORT / Newspix.pl AG ALDO LIVERANI SAS
L'ex oggi presidente della Federazione polacca: «La Roma e il Napoli si sono avvicinate. Figc? In Italia non cambia mai niente»

TORINO - Zibì Boniek, indimenticato campione di Juve e Roma oggi presidente della Federcalcio polacco, è stato ospite questa mattina della trasmissione “Pezzi da 90" su Radio Onda Libera. “In Polonia siamo stati i primi in Europa ad adottare il Var - ha esordito l'ex attaccante - In Italia le polemiche ci sono sempre, a prescindere. Non si conosce bene il protocollo del Var e questo crea confusione. Ci si deve ricorrere soltanto in certe situazioni e serve per valutare correttamente certi episodi irregolari in occasione dei gol. Ho visto a Roma i tifosi gioire due volte e a Bergamo un intervento corretto del Var".

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LA JUVE SULLA TERRA - A precisa domanda su quanto sia importante un ex giocatore alla guida della Federazione, Boniek ha dichiarato: "Non mi permetterei mai di interferire. L'Italia ha tantissimi personaggi che possono guidare la Federazione. La verità è che in Italia purtroppo il presidente si mette sulla sedia e non decide perché deve stare al gioco delle alleanze politiche. Quando sono stato eletto presidente, in Polonia è cambiato tutto: io posso operare e le componenti hanno la possibilità di mettermi in discussione se qualcosa non funziona. In Italia non cambia mai niente, è solo politica. L'esclusione dell'Italia dal Mondiale parte da lontano. La mia favorita? Dico la Germania". Nel prossimo turno di campionato c'è la super sfida Juventus-Roma, Boniek ha detto la sua sulla lotta scudetto: "La Juve è scesa sulla terra. Negli ultimi anni a Natale già si sapeva chi avrebbe vinto lo scudetto, stavolta è diverso. Napoli, Inter e Roma stanno facendo molto bene. Il Napoli manca di continuità, perde punti quando meno te l'aspetti però è competitivo”. Chiusura sui grandi giocatori del calcio italiano e sul lavoro di Di Francesco alla Roma: "Il più forte? Penso a Higuain, Dybala, Mandzukic e Mertens, anche se il giocatore del Napoli ora ha perso un po' di smalto. Non c'è però un Maradona, un Ronaldo o un Messi. Di Francesco si sta adattando, la Roma si è avvicinata alla Juve grazie al suo lavoro". 

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