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Dalla Svezia e dal Taekwondo come Ibra: chi è il Next Gen della fascia Juve

Le qualità dello svedese, cresciuto nel club che ha lanciato Kulusevski, hanno conquistato Brambilla: striscia positiva per i bianconeri da quando è titolare

ALESSANDRIA - Molto più d’un talismano. Già, perché da cinque turni di fila la Juventus Next Gen ottiene risultati positivi e da altrettanti Jonas Rouhi si è conquistato i galloni da titolare sull’amata corsia mancina. Mica questione di fatal coincidenza, semmai stretta correlazione dettata da un rendimento personale che ha finito per incidere felicemente sulla qualità della manovra sviluppata dalla seconda squadra bianconera. Che in stagione fatica tremendamente a vincere, appena 6 acuti in 22 turni di campionato, ma che – se non altro – nell’ultimo periodo ha imparato a non perdere.

Nel pomeriggio di ieri, al Moccagatta, è arrivato un altro punticino che muove ancora la classifica. E, insieme, è arrivata un’altra prova di spessore da parte dell’esterno svedese il cui cognome tradisce chiare origini marocchine. "Jonas in estate ha fatto il salto direttamente dal campionato Primavera, quindi era inevitabile che impiegasse un po’ per adattarsi ai ritmi e alla fisicità della categoria – le parole espresse ieri da Massimo Brambilla sul talento scandinavo classe 2004 –. Ma, ora che ha trovato la miglior condizione atletica, si sta meritando la conferma di partita in partita". Da inizio stagione a metà dicembre, infatti, Rouhi era stato impiegato una volta soltanto. Ottenuta una maglia da titolare contro l’Entella il 19 dicembre, però, l’ha poi difesa in tutti i modi.

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