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Lukic, 'ciao ciao' Torino: "Ho grandi ambizioni"

Il centrocampista parla dal ritiro della Serbia: il futuro sembra segnato e non ha tinte granata

Lukic, i tatuaggi e i capelli a zero

«Uhm… non mi piacciono i tatuaggi. Non ho nulla contro le altre persone che si fanno tatuaggi, ma personalmente non mi piacciono. Quindi non succederà. Se la Serbia vincesse, se necessario, mi taglierò i capelli a zero. Personalmente sento grande fiducia da parte del ct e del suo staff. Sicuramente fa piacere anche agli altri. Possiamo sempre parlare di tutto con lui, e anche adesso è stato così. Da quando è arrivato il mister è cambiato tutto. Tutto è migliorato, davvero. Spero che staremo sempre meglio. Siamo un gruppo unito. Ogni giocatore non vede l'ora di un nuovo raduno, per giocare in Nazionale. E lo si sente e si vede in campo. Faremo del nostro meglio per mantenere questo spirito, anche perché ora sentiamo il sostegno del pubblico. Forse negli anni precedenti non sentivamo il sostegno dei tifosi, ma ora sì. Segno che anche i tifosi si accorgono che stiamo migliorando».

Lukic, Rodriguez, Serbia-Svizzera e l'Italia

«Ci hanno battuto in Russia, ma ora vedremo chi ne uscirà vincitore. Lo ripeto, credo in noi. Penso che contro di loro, e contro il Brasile, dimostreremo di giocare a un calcio vero. Per il tipo di squadra abbiamo è normale che ci siano grandi aspettative. Giochiamo bene, con maturità, ma pensiamo a una partita alla volta. Questo è il modo giusto. Quindi continuiamo così in modo da mostrare la nostra qualità a tutti. Sono orgoglioso di far parte dell'album Panini. Da bambino ho collezionato molte figurine di chi giocava ai Mondiali e ora alcuni ragazzi collezionano me e gli altri che andranno in Qatar. Manca l'Italia? Una nazione calcistica, crede molto nel calcio e nei suoi giocatori. È molto difficile per loro non essere andati in Qatar, soprattutto perché non erano nemmeno in Russia nel 2018. Sono in Italia da molto tempo, quindi voglio che vadano ai prossimi Mondiali. C'è posto per loro».

Lukic, la Serbia e il Brasile

«Abbiamo perso contro di loro all'ultimo Mondiale. Non c’ero, ma è una partita aperta per me indipendentemente dalla loro qualità. Vorrei che fossimo competitivi con tutti, anche con il Brasile. Di certo non ci arrenderemo. Non biasimo nessuno per non esserci stato in Russia. Ognuno prende le proprie decisioni, ognuno è responsabile delle proprie azioni e io lo rispetto. Ho continuato ad allenarmi e ora Dio farà, avverare il mio desiderio di disputare il Mondiale. Krastajic ora è l'allenatore della Bulgaria, con loro ci saranno partite interessanti nelle prossime qualificazioni all’Europeo del 2024. Realisticamente, abbiamo grande qualità nel girone ed è ora che la Serbia partecipi all'Europeo dopo tanti anni».

Lukic, il Partizan, il Torino e...?

«Ad essere onesto, ho grandi ambizioni. Sono sicuro che arriverò dove mi ero prefissato - in Champions League, ndr -, e se sarà dopo il Mondiale o la prossima estate, vedremo».

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