Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Volley

Tuttosport

LIVE

Finale Mondiali 2018: Deschamps carica la Francia, Croazia in ansia per Perisic

Alla vigilia della sfida conclusiva che assegnerà la Coppa del Mondo hanno parlato i due ct e i capitani Lloris e Modric

QUI CROAZIA
Grande orgoglio e voglia di completare l'opera anche in casa Croazia«Se vinceremo la Coppa, nessuno sarà più orgoglioso di noi, che veniamo da una nazione così piccola - ha detto il ct Zlatko Dalic -. La Francia? Chi sia il nostro avversario non ci interessa, né le tradizioni, né le statistiche: sono fatte per essere abbattute. Sarà un momento che abbiamo meritato, è il match più importante della nostra vita». La squadra biancorossi, chiamati dai suoi focosi tifosi 'Vrateni' ('Fuoco Ardente'), in nome di un nazionalismo molto acceso, è da sempre la mina vagante del calcio continentale e mondiale. Salvo aver fallito sistematicamente tutti i grandi appuntamenti che contano. «Spero che domani sera ci siano quattro milioni di croati che festeggiano per strada - ha aggiunto Dalic secondo il quale il sostegno del popolo croato è una delle principali fonti di motivazione della squadra -. Siamo orgogliosi della gioia che abbiamo regalato al popolo croato. In Croazia le persone hanno messo da parte i problemi e le difficoltà, mostrando orgoglio e gioia. Vogliamo rappresentare la nazione nel modo più dignitoso possibileQuella di domani sarà la più grande delle partite ia per i giocatori che per la nostra gente. Siamo pronti a dare tutto e accettare la sconfitta con dignità se sarà necessario». Il ct è intanto in ansia per le condizioni dell'interista Perisic, che ha saltato al rifinitura a differenza del portitiere Subasic e dei difensori Vrsaljko, Strinic e Lovren - assenti ieri come il nerazzurro ma di tornati in campo oggi.

CAPITAN MODRIC - Ad accompagnare Dalic in conferenza stampa c'era anche il capitano Luka Modric«La gioia del nostro popolo ci rende orgogliosi. A prescindere dal risultato della finale, domani in Croazia ci sarà un terremoto - ha detto il regista del Real Madrid -. Siamo arrivati in finale grazie al nostro allenatore. Lui ha preso in mano la squadra in un momento difficile e ci ha trasmesso la fiducia in noi stessi. Siamo felici di averlo con noi». Già, perchè questo fino ad oggi anonimo tecnico bosniaco ingaggiato da Davor Suker a ridosso del playoff è stato il vero 'crac' dei biancorossi, essendo riuscito a trasformare una banda di talentuosi giocatori in una squadra vera, tendendo a freno temperamenti e caratteri (vedi Kalicic), una squadra che non guarda più alla miscela etnica (su tutti, il portiere-eroe Subasic, originario di Zara e figlio di una croata cattolica e di un serbo ortodosso), alla religione, al passato. In Croazia il Mondiale russo si è trasformato nella festa di tutti, a prescindere da come finirà la finale. E Modric sarebbe pronto a rinunciare al Pallone d'Oro per alzare la Coppa del Mondo insieme ai suoi compagni: «Mi fa piacere che si parli di me al riguardo, ma ora sono concentrato sulla finale. Non ambisco ai titoli individuali al momento».

Abbonati a Tuttosport

L'edizione digitale del giornale, sempre con te

Ovunque ti trovi, tutte le informazioni su: partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi