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Bonucci: «Nè mercenario né traditore né infame»

LaPresse

Dal ritiro della Nazionale il difensore torna a parlare del suo trasferimento: «Al Milan non per soldi»

ROMA - Leonardo Bonucci protagonista a Coverciano: mezz’ora di conferenza stampa senza nascondere nulla su di sé, sul suo addio alla Juve, sul progetto Milan e sulla Nazionale. E smonta le accuse contro di lui: «Nè mercenario, né traditore né infame».

Leonardo Bonucci, com’è tornare con il gruppo Juve e poi trovare tra poco gli avversari di sempre?

«Ritrovare compagni di vita e di campo fa sempre piacere. Rimangono degli amici e dei compagni perché condividiamo l’azzurro. Resta il rapporto creato in sette anni di spogliatoio, da loro ho imparato tanto: Buffon, Chiellini e Barzagli sono tre campioni che mi hanno aiutato a crescere».

Le dà più noia che si parli sempre dell’episodio con Joao Pedro o le polemiche per la quesitone della fascia al Milan?

«Nessuna delle due. Sono sempre stato abituato a stare al centro di polemiche e di episodi positivi, Vuol dire che ho aggiunto un livello importante, come calciatore e come persona».

E’ più felice lei di essere andato al Milan oppure suo figlio che può tifare Toro senza stare in mezzo alle feste bianconere?

«Io sono felice, ma ancora più Lorenzo che può tifare liberamente per Belotti e spero di riuscire a riportarlo ancora a vedere il Toro».

Contro la Spagna si ricomporrà la “BBC”: ci saranno problemi di intesa?

«Credo che un mese di distanza non cambi l’intesa di un trio che ha lavorato quotidianamente per sette anni».

Con il Var ci saranno più rigori alla Juve?

«Sinceramente penso che si debba dare il tempo ai Var per permettere a tutti di capire questa variazione e per far sì che gli episodi dubbi e meno dubbi siano compresi. Non è questione di squadre, ma il fatto che siamo all’inizio. Dobbiamo abituarci e dare tempo agli arbitri».

Chi è la sua favorita per lo scudetto?

“La favorita resta la Juve per la qualità dei singoli e per quello che ha costruito nel tempo, poi il Napoli per il gioco: sono un gradino sopra tutti».

Intanto però la Juve ha già subito più gol del solito: manca più la Juve a lei o lei alla Juve?

“No, perché la Juve è fatta di grandi giocatori e anche a loro rode subire gol. Se io non avessi avuto la fortuna di giocare con loro avrei potuto fare ben poco. Ora a me interessa il Milan, la Juve farà il proprio percorso e spero che il Milan possa dare fastidio all’idea di vincere il settimo scudetto».

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