L'Italia quindi fa cifra tonda con la mancanza di vittorie alla vigilia del mondiale, 20 anni. Dosaggi della preparazione, nervosismo, infortuni e polemiche sono sempre stati il terreno di coltura delle problematiche vigilie azzurre, anche se poi molte volte l'andamento lento è stato seguito da una corsa a perdifiato verso la vittoria o la finale. Riavvolgendo il nastro dei mondiali, nel 2010 Lippi sente puzza di bruciato già prima di partire per il Sudafrica: sconfitta a Bruxelles 1-2 col Messico, poi qualche progresso il 5 giugno nell' 1-1 di Ginevra con la Svizzera propiziato da Quagliarella ma un infortunio al polpaccio terrà fuori fino alla Slovacchia Pirlo. Sarà notte fonda. Esito memorabile ma premesse simili nel 2006: 0-0 a Losanna il 2 giugno con l'Ucraina. Lippi, oltre a confrontarsi coi veleni di calciopoli, ha Totti in recupero e Nesta a mezzo servizio (andrà ko in fase eliminatoria). A Ginevra male Cannavaro, Toni e tanti altri. Ma in Germania sarà un crescendo trionfale. Mastica amaro nel 2002 il Trap prima del fiasco coreano: flop a Praga 1-0 il 18 maggio con la Rep. Ceca. Manca Totti, male Toni e Zanetti, azzurro pallido prima dei disastri di Moreno. Va male anche a Maldini nel 1998, 0-1 il 2 giugno con la Svezia con Cannavaro e Nesta impresentabili ma buon inserimento di Di Biagio. Dopo pochi giorni a Coverciano ko di Peruzzi.
L'ultimo successo azzurro prima dei mondiali è targato Arrigo Sacchi: nel 1994 Signori firma l'1-0 il 3 giugno a Roma con la Svizzera e poi la rifinitura a New Haven l'11 con Costa Rica. Bene anche Vicini prima delle notti magiche del 1990: 1-0 a Basilea il 31 marzo con la Svizzera. Decide De Agostini e il ct prova Totò Schillaci. Nel 1986 Bearzot si illude dopo il 2-0 con la Cina l'11 maggio a Napoli ma in Messico andrà male. Premesse mediocri ma esito trionfale nel 1982: l'1-1 con Cabrini in gol con la Svizzera il 28 maggio viene dopo i ko di Parigi e Lipsia. Così così Rossi al rientro dopo la squalifica, ancora peggio la rifinitura di Braga (1-0 gol di Graziani) dell'8 giugno e il presidente federale Sordillo polemizza con Bearzot per la prova incolore. Il 'veciò riderà per ultimo. Due modesti 0-0 alla vigilia del 1978 (l'8 maggio a Roma con la Jugoslavia, poi Bearzot chiamerà Rossi e Cabrini) e del 1974 (l'8 giugno a Vienna con l'Austria, con Valcareggi che sostituisce Chinaglia che non reagisce come farà poi in mondovisione). Vittorie azzurre prima delle edizioni 1938, 1950, 1954, 1962 (2-1 alla Francia, doppietta Altafini), 1966 (4 vittorie in pochi giorni con gli azzurri di Fabbri che illudono i tifosi ma sono avviati verso la Corea) e 1970 (2-1 al Portogallo con doppietta di Riva).
In totale quindi 9 vittorie, 5 pari e 2 sconfitte prima dei mondiali, con 3 vittorie, 1 pari e 3 sconfitte alla vigilia degli europei. Vengono prima di ottime fasi finali i ko di Vicini nel 1988 (0-1 a Brescia col Galles) e di Zoff nel 2000 (0-1 in Norvegia, Buffon si rompe una mano). L'ultimo è del 2012 e riguarda Prandelli: gli azzurri cadono 0-3 a Zurigo con la Russia. Ma poi si rifanno fino alla finale con la Spagna. Prandelli non si scompone: il ko di Montolivo , l'addio a Rossi e il fallimentare pari col Lussemburgo sono le prime spine di un cammino per ora in salita, ma le rimonte azzurre hanno spesso fatto la storia dei mondiali.