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La Juve a zero oltre David: come saltò Verratti, il bivio e lo scarto di Conte

L'ultimo colpo fa tornare alla mente tutti gli svincolati passati da Torino: da Khedira e Dani Alves ai più dimenticati

Da Troisi a Pogba, da Ziegler a Pirlo. Punti di riferimento fissati nella scala di valutazione dei parametri zero: opportunità, scommesse vincenti, rischi e flop, c’è un po’ di tutto. La Juventus torna a pescare dal mazzo dei calciatori svincolati. Dopo che, l’anno scorso, aveva rifiutato l’idea anche quando sembrava essere la più logica e semplice, dopo la serie di infortuni che aveva ridotto la rosa all’osso. A rompere il tabù è l’acquisto di Jonathan David. Anche in questo caso si possono fissare dei punti di riferimento che ci aiutano a leggere il mercato attuale: rispetto al passato, “parametro zero” è solo un’etichetta appiccicata addosso ai calciatori senza contratto. Tra commissioni e bonus alla firma, di “zero” è rimasto ben poco – nello specifico, il canadese è costato 12 milioni e mezzo -, rimane invece la possibilità di poter inserire un elemento in rosa a costi comunque contenuti. Secondo Transfermarkt – che, occorre sempre sottolinearlo, non è la Bibbia delle valutazioni -, il valore di mercato di David è di 45 milioni. Questo aiuta a comprendere perché l’operazione abbia tutte le premesse per dimostrarsi vincente.

Da Lucio a Troisi: i flop a zero della Juve

Il flop, però, è sempre dietro l’angolo. Nel 2012, la coppia Marotta-Paratici porta a Torino l’attaccante 24enne James Troisi: per lui nemmeno una presenza in bianconero. Inoltre, l’ingaggio dell’australiano – troppo alto per le casse del Pescara -, fece saltare l’ormai imminente acquisto di Marco Verratti. L’estate prima, dal mazzo degli svincolati, viene pescato Reto Ziegler. Subito scartato da Antonio Conte, anche per lui zero presenze con la Juve. La lista di chi non ha rispettato le promesse non è così lunga, ma scorrerla è un viaggio nel tempo della ricostruzione e del rilancio bianconero: Lucio, Anelka, Alberto Cerri. Il nome a cui viene immediato pensare, però, è quello di Aaron Ramsey: doveva essere uno dei volti della rivoluzione sarriana, ma i tanti infortuni ne faranno una meteora che lascia la sua scia sopra un cielo nuvoloso.

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