Sotto il sole cocente della Florida, Dusan Vlahovic corre, calcia, si allinea ai compagni e segna. Come da copione. Quando gli rivolgono parola, si concede pure qualche sorriso “d’ordinanza”. Ma basta poco per capire che, in fondo, si tratta solo di apparenza. Sa bene quale ruolo gli spetti in quest’inedita sceneggiatura bianconera: quello di un coniuge sfiduciato, stanco, ancora in casa più per necessità che per amore. Il matrimonio con la Juventus, del resto, ha iniziato a scricchiolare molto tempo fa. Non ci sono state sfuriate plateali, né carte da porre al vaglio del giudice di pace. Ma l’impressione è che la relazione sia ormai giunta a un punto di stallo. Nell’ultima gara giocata da titolare, il serbo ha confermato le impressioni degli ultimi mesi: un corpo estraneo nell’undici di Tudor. Mai una sponda per un compagno, un pallone recuperato, o un qualsiasi spunto a ridosso dell’area di rigore avversaria…
In gruppo
Contro il City ha trovato il gol, sì, ma a match scaduto, quando la squadra di Guardiola l’aveva già buttata in caciara, tra rulete, tunnel e gol sprecati con quella tipica sufficienza di chi si sente invincibile, dopo 90 minuti passati a surclassare gli avversari. Ma Igor Tudor, da uomo risoluto qual è, fa di necessità virtù: non gli interessa se Dusan resti o meno, per ora lavora al massimo con quel che ha a disposizione. Ed è per questo che non può permettersi di rinunciare al serbo per il prossimo incontro del Mondiale per Club e - qualora i bianconeri passassero il turno - per il resto degli impegni che verranno. L’attacco juventino, ancora orfano della versione definitiva di Kolo Muani - il francese tecnicamente è ancora di proprietà del Psg e tale rimarrà fino al termine del torneo americano, quando la Juve tornerà a sedersi a un tavolo con i parigini per definire il suo futuro - poggia su equilibri fin troppo fragili. Basta una scivolata, un contrasto di gioco energico, un affaticamento, un banale imprevisto e Tudor potrebbe ritrovarsi senza punte. Dunque, Vlahovic si allena e sgomita nella speranza di scalzare Kolo Muani, che con il Real Madrid dovrebbe tornare a guidare il reparto offensivo.