INVIATO A ORLANDO - Che ci volete fare... Del resto il calcio 3.0 funziona così. Dimenticatevi qualsiasi regola non scritta in virtù del più classico dei “i panni sporchi si lavano in famiglia”. Ormai i malumori, nella maggior parte dei casi, vengono tutti a galla, ingenerando caos mediatici evitabilissimi. Basta una storia su Instagram, un post enigmatico, o un semplice pensiero condiviso su Twitter per spiattellare al mondo intero sfumature della realtà che i club, di certo, preferirebbero celare.
Il caso Weah-Mbangula
Dopo i casi Conceiçao e Douglas Luiz di qualche mese fa, stavolta è toccato a Timothy Weah e Sam Mbangula infastidire il club bianconero. I due, da giorni, sapevano di essere oggetto del desiderio del Nottingham Forest, deciso a versare nelle casse della Juventus 25 milioni di euro per convincerli a trasferirsi in Premier League. Una trattativa destinata a decollare nelle scorse ore, come dimostra del resto il fatto che i due non siano stati convocati da Tudor per la gara di giovedì con il Manchester City. Una scelta precauzionale, per scongiurare qualsiasi infortunio che potesse far saltare l’operazione con il Nottingham. Poi i post sui social di entrambi i giocatori, che hanno tirato in ballo la bibbia per trasferire tutto il loro disappunto.