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Strapotere Comolli: più di Giuntoli e Paratici. Il nuovo obiettivo Juve

Sul mercato ha meno paletti dei predecessori e all’interno del lungo elenco di mansioni spunta un passaggio interessante

 

TORINO - Chiamateli pure “pieni poteri”. Perché di fatto si tratta di questo: di affidare a Damien Comolli la Juventus, la sua struttura - intesa come organigramma, pure da definire con le due figure mancanti - e la sua missione, che poi è sempre la vittoria. In campo come nei conti. A confermarlo, un documento consultato e pubblicato da Calcio&Finanza, dal quale si evincono sostanzialmente tre macro temi sul piatto del direttore generale: il primo riguarda la rappresentanza bianconera, in tutte le sedi, nazionali e internazionali; c’è poi un potere commerciale pressoché totale, che coinvolge ogni attività del brand, dal lato sponsorizzazione a discorsi prettamente economici e di gestione aziendale.

Sul mercato

L’ultimo è l’argomento certamente più interessante per i tifosi: è il limite massimo di spesa sul mercato. Nulla di clamoroso, per il dg. Né imprevisto: sono infatti i regolamenti a stipulare una barriera oltre la quale non si può andare, se non con la firma congiunta del presidente o del Ceo. Ecco, da registrare sono tuttavia le differenze con le precedenti gestioni: se per Cristiano Giuntoli la soglia singola era di appena 10 milioni di euro, 25 con la firma congiunta di Scanavino o Ferrero, l’unico a essersi avvicinato ai 45 milioni opzionabili da Comolli è stato Fabio Paratici, ma con un tetto invalicabile di 25 milioni, che potevano diventare 50 con la sottoscrizione di Pavel Nedved e 75 con l’intervento diretto del presidente Andrea Agnelli.
Lo stesso massimale è previsto per il direttore francese con l’okay della società e indirettamente della proprietà. Insomma: se c’era bisogno - e non c’era bisogno - di un’ulteriore conferma del peso dell’ex numero uno del Tolosa, i documenti ufficiali sono qui a confermare quanto la Juve sarà a immagine e somiglianza del massimo dirigente. Che nel calcio ha fatto un po’ di tutto, dallo scout all’allenatore, dal diesse all’amministratore delegato, ma mai è stato investito di tali poteri all’interno di una struttura così pregna di storia e fondamentalmente di persone e personalità.

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