Un bene o un male? Interesse debito scende, ma resta
Per l’Inter, si tratta senza dubbio di un’operazione positiva, ma non risolutiva. È un bene perché consente di alleggerire il debito a bilancio (almeno nel breve periodo) e, soprattutto, permette l’iscrizione al campionato senza rischi regolamentari. Ma non è una mossa di rilancio: il debito non viene cancellato, viene solo posticipato e parzialmente ridotto grazie ai fondi già presenti nelle casse societarie. Il nuovo finanziamento potrebbe avere una scadenza quinquennale (fino al 2031) e un tasso d’interesse più contenuto, per rendere il carico finanziario più sostenibile. Ma nulla è ancora ufficiale. L’Inter ha lasciato aperte più strade: un nuovo bond, un collocamento privato, o un finanziamento da parte di fondi specializzati in private debt.
Una domanda legittima, che molti si pongono. Se il nuovo organismo indipendente di vigilanza finanziaria fosse stato già in vigore nel 2024, l’Inter avrebbe rischiato concretamente l’esclusione dalla Serie A, a causa del peso del bond in scadenza a breve termine. E questo pone anche interrogativi su cosa sarebbe successo in questi anni di calciomercato nerazzurro se la questione debito fosse stata affrontata con il timore di un controllo severo...