Conte e lo spirito di sacrificio
Sullo spirito di sacrificio che ha sempre mostrato: "Vale sia per gli allenatori che per i calciatori. Io mi ricordo che ho fatto il primo ritiro a 15 anni con il Lecce, lì devi fare una scelta. Sacrifichi le vacanze perché l'estate così dura pochissimo, poi io sono uno che ha fatto tutto il percorso scolastico altrimenti non mi avrebbero fatto giocare. Quando finiva la scuola iniziava il ritiro in montagna, ho sacrificato l'adolescenza, il rapporto con gli amici, la discoteca... Man mano che cresci come calciatore ci sono altri sacrifici che devi fare così come da allenatore.
Mi ricordo benissimo che quando ho smesso di giocare ho fatto un'intervista che poteva sembrare presuntuosa in cui dico che, se in tre anni non arrivo ad allenare la Juventus, o comunque una big, smetto. Questo perché ho già fatto troppi sacrifici da calciatore. Forse con il senno di poi ho un po' esagerato, ma fa capire la ferocia nel raggiungere un obiettivo. Questo fa la differenza nell'arrivare a determinati livelli".