Ammesso che decida di giocare con il 4-2-3-1: perché la prima decisione difficile (ma piacevole) per Di Biagio riguarderà il modulo. L’altro protagonista della serata tedesca, infatti, è stato Marcello Trotta, bomber campano emigrato in Inghilterra, prima al City e poi al Fulham, acquistato a gennaio dall’Avellino dopo aver girovagato in prestito per le serie minori inglesi. Al ct dell’Under, che lo aveva convocato quando ancora giocava oltremanica, ha chiesto spazio adducendo i migliori argomenti: tre gol in cinque presenze azzurre, l’ultimo alla Germania con un perfetto colpo di testa, cinque nelle ultime otto partite giocate, contando anche la serie B. Centravanti alto e potente (ma pure niente male tecnicamente), dà il meglio di sé impiegato da punta, quindi accanto a Belotti in un 4-4-2 come quello con cui l’Italia ha giocato in Germania fino all’ingresso di Verdi. Fin qui siamo alle novità (relativa, per quanto riguarda Trotta, che comunque aveva giocato solo un’altra volta dal primo minuto), ma in Germania ci sono state anche le conferme: a cominciare da Bardi, per a arrugginito dalla panchina nel Chievo e decisivo in più di un’occasione, per proseguire con la solidità della difesa, la ricchezza del centrocampo e la pericolosità dell’attacco. Tutti valori che l’Italia dovrà mostrare su campo anche lunedì con la Serbia e soprattutto all’Europeo, ma sui quali il ct può fare affidamento.
Ammesso che decida di giocare con il 4-2-3-1: perché la prima decisione difficile (ma piacevole) per Di Biagio riguarderà il modulo. L’altro protagonista della serata tedesca, infatti, è stato Marcello Trotta, bomber campano emigrato in Inghilterra, prima al City e poi al Fulham, acquistato a gennaio dall’Avellino dopo aver girovagato in prestito per le serie minori inglesi. Al ct dell’Under, che lo aveva convocato quando ancora giocava oltremanica, ha chiesto spazio adducendo i migliori argomenti: tre gol in cinque presenze azzurre, l’ultimo alla Germania con un perfetto colpo di testa, cinque nelle ultime otto partite giocate, contando anche la serie B. Centravanti alto e potente (ma pure niente male tecnicamente), dà il meglio di sé impiegato da punta, quindi accanto a Belotti in un 4-4-2 come quello con cui l’Italia ha giocato in Germania fino all’ingresso di Verdi. Fin qui siamo alle novità (relativa, per quanto riguarda Trotta, che comunque aveva giocato solo un’altra volta dal primo minuto), ma in Germania ci sono state anche le conferme: a cominciare da Bardi, per a arrugginito dalla panchina nel Chievo e decisivo in più di un’occasione, per proseguire con la solidità della difesa, la ricchezza del centrocampo e la pericolosità dell’attacco. Tutti valori che l’Italia dovrà mostrare su campo anche lunedì con la Serbia e soprattutto all’Europeo, ma sui quali il ct può fare affidamento.