Dopo diciotto mesi, l’avventura di Luciano Spalletti in Nazionale è a un passo dal capolinea. Il bilancio, in attesa della gara di domani con la Moldavia - sarebbe però una notizia se non arrivasse un successo, pure piuttosto rotondo nel punteggio - somma 11 vittorie, 6 pareggi e 6 sconfitte in 23 gare giocate. Ruolino non certo da stropicciarsi gli occhi e a pesare in negativo ci sono anche i tanti errori commessi nella gestione del gruppo (ultimo il surreale caso Acerbi), il fatto di non aver trovato una quadratura tattica su cui fondare il progetto e soprattutto, dalla sconfitta con la Francia in avanti, una deriva negativa a cui va subito messo un freno, anche perché dopo la disfatta di Oslo l’Italia - a meno di un suicidio dei norvegesi - sarà molto probabilmente costretta a giocarsi nuovamente la qualificazione al Mondiale dovendo ancora passare dalla tagliola degli spareggi che già ci sono stati fatali prima di Russia 2018 e Qatar 2022.

Appuntamento con Gravina

Per arrivarci con il vento in poppa occorre in primis restituire positività e sicurezze al gruppo e l’ultimo Spalletti ha mostrato segnali di scoramento che hanno contagiato un po’ tutto l’ambiente. A Oslo la disfatta si è consumata tra la contestazione dei tifosi italiani presenti: il rischio - concreto - è che il bis possa andare in onda domani sera a Reggio Emilia, il che - secondo spifferi - potrebbe anche portare Spalletti a riconsegnare il mandato dopo la partita. Intanto il presidente federale Gravina gli ha dato appuntamento a martedì per un incontro che sa di addio. Di certo non può essere dirimente il risultato contro i moldavi (è inimmaginabile che sia diverso da una vittoria), mentre determinante potrebbe essere il parere di Gigi Buffon, capo delegazione azzurra, che già dopo la gara di Oslo (oltre a metterci la faccia, il che non era scontato) ha avviato le consultazioni con l’allenatore - per capire se abbia ancora il polso della situazione - ma pure con la squadra per assicurarsi che Spalletti venga ancora seguito dal gruppo.