L'European Golden Boy è il massimo riconoscimento internazionale riservato al miglior Under 21 militante nei campionati continentali. Tuttosport lo assegna ogni anno a partire dal 2003, sulla scorta dei voti di 50 giornalisti in rappresentanza delle principali testate europee, coniugati all'Index di un'agenzia specializzata nell'accurata valutazione del rendimento di ogni candidato al riconoscimento. Il primo giocatore del Barcellona a conquistarlo era stato Leo Messi, nel 2005, quando aveva 18 anni; nel 2021, il secondo blaugrana è stato Pedri, all'epoca diciannovenne; nel 2022, il terzo è stato Gavi, diciottenne; nel 2024, il quarto è stato Yamal, 17 anni. Il quale è un talmente fenomeno che di Golden Boy potrebbe vincerne altri tre (quest'anno possono scendere in lizza i nati dal 1° gennaio 2005; Lamine è nato il 13 luglio 2007), ma il regolamento del premio non contempla che possa essere riconquistato dal ragazzo prodigio che non è né il nuovo Messi né l'erede di Messi.
Yamal: i numeri del "demone indomito"
Magnificamente, egli è Lamine Yamal Nasraoui Ebana, 100 presenze e 22 gol nel Barcellona; 19 presenze e 4 reti nella Spagna con la quale si è laureato campione d'Europa il 14 luglio 2024, a 17 anni e un giorno. Nella circostanza, è diventato il calciatore più giovane di sempre a giocare una finale internazionale, sbriciolando il record precedente che apparteneva a Pelè, quando, a 17 anni e 249 giorni disputò la finale del mondiale '58 con il Brasile e la vinse. Per dire. Nel suo meraviglioso "Fùtbol. Storie di calcio", ha scritto Osvaldo Soriano: "Ci sono tre generi di calciatori. Quelli che vedono gli spazi liberi, gli stessi spazi che qualunque fesso può vedere dalla tribuna e li vedi e sei contento e ti senti soddisfatto quando la palla cade dove deve cadere. Poi ci sono quelli che all'improvviso ti fanno vedere uno spazio libero, uno spazio che tu stesso e forse gli altri avrebbero potuto vedere se avessero osservato attentamente. Quelli ti prendono di sorpresa. E poi ci sono quelli che creano un nuovo spazio dove non avrebbe dovuto esserci nessuno spazio. Questi sono i profeti. I poeti del gioco".