Yamal, l'intervista esclusiva
Lamine, qual è stata la prima persona a dirti che avevi vinto il Golden Boy 2024? E con chi hai condiviso subito la notizia? «Ero alla “Ciutat Esportiva Joan Gamper” di Sant Joan Despí dove ci alleniamo. Me l’hanno comunicato gli addetti dell’ufficio stampa del Barcellona prima di pranzo. Ero felicissimo, ma forse non posso parlare di sorpresa assoluta perché i media scrivevano da tempo che ero il grande favorito, anche se mancava l’ufficialità. La prima persona a cui l’ho detto è stata mia mamma Sheila».
C’è una persona a cui vorresti dedicare il Golden Boy 2024? Magari il tuo fratellino Keyne o tua nonna paterna Fatima? «Sì certo, ma soprattutto alla mia famiglia in generale. Ognuno dei miei familiari ha avuto la sua parte e ha dato il suo contributo nel conseguimento del Golden Boy: mio padre che mi ha guidato all’inizio della carriera, mia nonna che mi ha cresciuto da bambino, il mio fratellino che ha bisogno del nostro supporto, ma che a sua volta mi dà l’affetto di cui ho bisogno. Lui è uno sprone per me, un piccolo-grande motivatore».
Qual è stato l’elogio più particolare, speciale, raro, che hai ricevuto per aver vinto il Golden Boy? «L’apprezzamento delle gente per strada. Passanti. Purtroppo non posso uscire molto perché non è facile, con l’abbraccio incessante dei tifosi. Ma è bello sentirsi apprezzato anche dalla gente comune oltre che dai sostenitori più caldi. Una sensazione piacevole. E soprattutto da donne anziane, nonne, che dicono cose rare, per esempio alle loro nipotine: “Ispìrati a lui e vincerai anche tu”... Troppo divertente».
Il tuo giovanissimo papà Mounir Nasraoui, 32 anni, è nato a Larache in Marocco (mamma d’origine equatoguineana): parli anche l’arabo? «Wakha (ndr: sì). Ho parecchi amici marocchini, ho trascorso parecchio tempo da piccolo con mia nonna paterna, sono stato in Marocco, i miei cugini e anche mio papà mi parlano in arabo... ».
Allora... Al salàm u’alaykum. «Wa ’alaykum al salàm».
Molto bene, proseguiamo. Come ti chiamano i tuoi genitori e i tuoi amici? Lamine o Yamal oppure hai un soprannome? «In vari modi, sì. Dipende. Mia madre mi chiama Lamine oppure Mio Bambino, papà mi dice direttamente Figlio, mia nonna Yamal (ndr: in arabo significa Bello mentre Lamine vuol dire Protettore, Custode e di conseguenza Onesto). Diciamo però che la maggior parte della gente che mi conosce si rivolge a me chiamandomi Lamine».