RESPONSABILITA' - Ci sono momenti e situazioni che un giocatore di qualità deve fare la differenza o almeno provarci. E stasera la gente granata si attende molto da El Kaddouri. «Non penso che dovrà essere un solo giocatore a caricarsi sulle spalle l’intera squadra, semmai dovranno farlo tutti i diciotto giocatori a disposizione del tecnico, sia chi va in campo che chi resta in panchina. Si vince e si perde insieme. Io ho molto fiducia in questo collettivo e sono convinto che il Toro disputerà una grande gara». El Kaddouri quest’anno ha regalato prestazioni alterne senza riuscire a ripetersi sugli alti livelli della scorsa stagione quando oltre a illuminare Alessio Cerci e Ciro immobile era un pericolo costante per le difese avversarie. «So bene che quest’anno ho incontrato un po’ di difficoltà, anche a causa di qualche infortunio che mi ha condizionato. Però, gradatamente sto tornando a buoni livelli. Ho tanta voglia di dare il mio contributo e farò di tutto per aiutare la mia squadra a superare l‘ostacolo. E’ lo stesso pensiero di ognuno di noi all’interno dello spogliatoio. Stasera dovremo giocare una buona partita perché contro una squadra del genere nessuno può permettersi di sbagliare».
L'APPELLO - Il centrocampista chiama poi i tifosi a raccolta: «So che lo stadio sarà pieno e questo per noi sarà di fondamentale importanza. Giocare con la spinta di 25.000 tifosi dà una carica immensa e il pubblico può essere un’enorme forza in più. A Bilbao erano 3.000 i nostri tifosi presenti al San Mames contro i 40.000 dell’Athletic ma cantavano così forte che noi dal campo li sentivamo e ci hanno aiutato a compiere quell’impresa. Tra l’altro mi sembra di vivere una vigilia simile a quella del ritorno di Bilbao. Io la partita la sento di più il giorno stesso, non quello precedente. Anche perché se ci pensi troppo poi rischi di non sprecare troppe energie nervose in modo inutile».