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Inter, umiliazione totale ma non fallimento: su cosa bisogna riflettere

Nerazzurri spazzati via nella finale di Champions League dal Paris Saint-Germain: il giorno dopo

Competizioni, profondità, giovani

E, certo, una riflessione la devi fare se perdi quattro competizioni su quattro avendo una squadra comunque forte. Una riflessione, per esempio, sulla profondità della rosa che, evidentemente, non era sufficiente per reggere una stagione di questo genere. E una riflessione anche sulla capacità del tecnico di spalmare la fatica, senza spremere alcuni giocatori (qualcuno ha detto Dimarco?) per poi ritrovarseli esausti nel momento delicato della stagione. E, forse, una riflessione andrà fatta ora sull’età media dell’Inter, la più alta della storia delle finali di Champions che obbliga l’Inter a una ricostruzione più profonda e complicata. 

L’esperienza è stata una chiave di molte vittorie dell’Inter, ma alla fine il talento giovane del Psg ha travolto inesorabilmente i nerazzurri. Un segnale da cogliere, per cercare i giovani buoni e valorizzarli. Ieri hanno fatto gol il numero 3 del ranking del nostro Golden Boy, Doué (doppietta), e il numero 26, Mayulu. L’Inter non ha giocatori nella top 100 (e ce ne sono comunque solo 5 appartenenti a club italiani). Attenzione: non vinci solo con i giovani (anzi), ma oggi, senza i giovani, non puoi più vincere.

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