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C'è il Bayern: Inzaghi si affida ai professori

Dzeko e Mkhitaryan insieme dal primo minuto: il loro innesto fondamentale per dare equilibrio all'Inter

MILANO. Mkhitaryan in mezzo al campo, Dzeko regista avanzato. Simone Inzaghi si affida ai suoi professori. E pazienza se in due hanno quasi 70 anni: 33 l’armeno e 36 il bosniaco. Il momento è delicatissimo, l’avversario spinoso come un cactus e per maneggiarlo è giusto affidarsi ai due professori che l’allenatore ha in squadra. D’altronde - non va dimenticato - Antonio Conte aveva battuto i pugni sul tavolo più volte perché venisse acquistato Arturo Vidal. Il cileno, in Europa, non ha mai fatto la differenza, ora la palla passa a Mkhitaryan.
A battezzare la sua prima da titolare in Champions, un San Siro tutto esaurito. Estasi nel caso in cui l’Inter regali, se non un’impresa, una partita equilibrata, ma pure un vulcano pronto a eruttare nel malaugurato caso in cui il Bayern dilaghi. Per questo in campo ci vorrà equilibrio in tutti i sensi e nessuno in rosa meglio di Dzeko e Mkhitaryan può garantirlo. Non va dimenticato come il primo obiettivo dell’annata sia la seconda stella ma, per tornare a fare bene in campionato, l’Inter deve anche dimostrarsi autorevole in Europa. Dalle crisi si esce facendo risultato e un risultato positivo contro il Bayern può essere straordinaria linfa per ripartire a caccia dell’Atalanta che, al momento, guarda tutti dall’alto in basso in Serie A.

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