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Braida: «La Juve può battere l'Atletico, Gattuso mi ha sorpreso»

«Sono una grande squadra, tutto è possibile. E non è vero che la Serie A non è allenante» ha detto a Radio 1 l'ex ds del Milan ora al Barcellona. I rossoneri «hanno cambiato volto con Piatek»

TORINO - "L'Atletico è l'unica formazione dallo stile italiano che gioca in Spagna. Sono durissimi da battere, ma la Juve è una grande squadra. E nel calcio tutto è possibile". Ariedo Braida, dirigente del Barcellona, ha parlato del ritorno di Champions League e del futuro della Juventus ai microfoni di Radio anch'io Sport su Radio 1.

I TIFOSI VOGLIONO LA CHAMPIONS - I tifosi della Juventus, aggiunge, "non si accontentano di più del campionato, vogliono la Champions. Allegri sta facendo alla grande la sua parte, vincendo tanto, ma queste sono le regole dello sport" ha detto Braida.

Non crede che la Serie A sia poco allenante nonostante i bianconeri possano vincere lo scudetto già a Ferrara. "La Juve è nettamente superiore rispetto alle altre, ma ogni stagione fa storia a sé" ha spiegato. "Il Milan sta crescendo, Inter e Roma sono un po' altalenanti. Il Napoli non riesce ancora a toccare il livello della Juve, ma nel calcio cambiano i protagonisti e a volte il gap con il tempo si può colmare".

"GATTUSO MI HA SORPRESO" - Braida, a lungo ds del Milan, ha avuto parole di elogio per il tecnico Rino Gattuso. "Gattuso mi ha sorpreso. E' un ragazzo umile, un allenatore che piano piano sta facendo la sua esperienza. E' bravo perchè sa mantenere bene il gruppo". Il Milan, ha aggiunto, "ha cambiato volto con Piatek, ora è un'altra squadra". 

LA CRISI DEL REAL - Come la Juventus, anche il Barcellona è saldamente in testa al campionato. Braida, però, ostenta prudenza, almeno finché la matematica non offre certezze. "Ora abbiamo una partita durissima, dobbiamo stare attenti contro il Lione e non bisogna adagiarsi perchè c'è sempre qualcuno che cerca di batterti" ha spiegato a proposito della sfida di ritorno degli ottavi di Champions. "Sono orgoglioso di essere qui, in una società incredibile. In Spagna il calcio viene vissuto bene, senza drammi e si gioca sempre in modo propositivo". Inevitabile una considerazione sulla crisi del Real Madrid dopo l'addio di Cristiano Ronaldo. "Il Madrid e il calcio spagnolo è evidente che hanno perso qualcosa senza Ronaldo, ma la caduta degli Dei c'è sempre. Vale per tutte le squadre del mondo". 

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