TORINO - Manca poco più di una settimana al match valido per i quarti di finale di Champions League tra Juventus e Barcellona e in casa blaugrana vige l'incertezza. Luis Enrique pensava di aver trovato il modulo giusto per ridare smalto a una squadra che non riusciva più a brillare. I risultati gli avevano dato ragione, visto il passaggio del turno contro il Psg con quella magnifica vittoria per 6-1 al Camp Nou. Gli infortuni, però, lo costringono a cambiare. 

BARCELLONA, IL NUOVO STADIO CRUYFF E IL PARAGONE CON LA JUVE

SI RIVEDE CRUYFF - L'ex allenatore della Roma aveva preferito abbandonare la difesa a quattro per concentrarsi su di un 3-4-3 di cruyffiana memoria, con una differenza: il genio olandese giocava con un difensore centrale e due laterali; Luis Enrique, invece, ha spostato i laterali a centrocampo e utilizza tre centrali di ruolo per dare più equilibrio. Jordi Alba è così finito nel dimenticatoio mentre Rafinha cominciava la propria ascesa. L'infortunio del fratello di Thiago Alcantara nell'ultimo turno di campionato, però, obbliga l'allenatore spagnolo a dei cambiamenti. 

PJACA HA INIZIATO LA RIABILITAZIONE

RITORNO ALLE ORIGINI -  L'assenza del brasiliano, vero jolly del centrocampo, capace di fare la differenza sia in fase offensiva che in fase difensiva, costringe Luis Enrique a tornare al 4-3-3 che ha reso grande il Barcellona del nuovo millenio, ma che nell'ultimo periodo aveva portato solo a passi falsi, sia in campionato, ma soprattuto in Champions League. Verrà riconsegnata la maglia da titolare a Jordi Alba, padrone della fascia sinistra, e sulla destra dovrebbe giocare Sergi Roberto, eroe contro il Psg e ultimo terzino utilizzabile su quella fascia vista l'indisponibilità di Aleix Vidal. 

BARCELLONA SEMPRE AL LAVORO, ENRIQUE NON CONCEDE TREGUA