MONACO DI BAVIERA (GERMANIA) - Strappata con i denti. Sudata sino all'ultimo. La qualificazione del Bayern ai quarti di finale è stata meno facile del previsto e il merito è tutto di una Juventus che ha dominato i campioni di Germania per buona parte della gara. Bianconeri che escono a testa alta e con il rammarico di essersi visti annullare un gol valido, quello di Morata al 22' del primo tempo, e di non essere riusciti ad addormentare la gara negli ultimi minuti.

SORRISI - Ma gli applausi vanno fatti anche al Bayern e al loro allenatore. I bavaresi hanno avuto la capacità di restare in partita dopo le reti di Pogba e Cuadrado e di continuare a giocare il loro calcio. Pazienza e qualità che alla fine hanno pagato, sfruttando anche il calo fisico, inevitabile, dei bianconeri. Un successo che porta anche, se non soprattutto, la firma di Pep Guardiola capace di cambiare le carte in tavola senza preoccuparsi di ripudiare le sue scelte. La scelta iniziale di presentare, rispetto alla gara d'andata, una squadra con un centrocampista in più come Xabi Alonso e Vidal in appoggio alle punte viene completamente rivoluzionata nei primi minuti della ripresa. Dentro Bernat, al posto di un disastroso Benatia, e Coman per Alonso. Un'ulteriore dimostrazione delle qualità tattiche del catalano che può continuare a cullare il sogno Champions e di salutare Monaco di Baviera e i suoi tifosi con il trofeo più ambito e importante: quello per cui Hoeness lo volle fortissimamente al Bayern.

Leggi l'articolo completo su Tuttosport

RABBIA JUVE, MAROTTA: «C'E' RAMMARICO PER L'ARBITRAGGIO»

BAYERN-JUVE, LA CRONACA DEL MATCH