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Sì Torino, è un Buongiorno! La felicità di Juric

Il difensore ha deciso: niente Atalanta, troppo forte il richiamo della maglia granata. La decisione nella notte di ieri dopo giorni di travaglio: Ale non se la sente di lasciare adesso il club in cui è cresciuto

Il no all'Atalanta

Non ha rinunciato ai soldi dei sauditi o alla potenza di un Barcellona, però ha quanto meno rimandato la possibilità di aumentare in maniera consistente lo stipendio e contestualmente giocare le coppe. L’Atalanta ha messo sul piatto 1,4 milioni che sarebbero aumentati di stagione in stagione, e a Buongiorno avrebbe garantito la stessa durata del contratto in essere con il Torino. Che ha atteso e sperato fino all’ultimo di monetizzare dalla cessione del centrale, come i nerazzurri hanno confidato di portarlo a Bergamo. Gli uni e gli altri si sono arresi soltanto dopo aver compreso che la posizione del giocatore era inscalfibile. Non legata a perplessità circa il passaggio alla corte di Gasperini, ma sorta dal desiderio di restare in granata. Lo stesso tecnico dell’Atalanta si è speso in prima persona, per far sì che Buongiorno decidesse di passare all’Atalanta. Arrestandosi dopo che l’apertura del difensore è rievoluta in dubbio e quindi fiorita in quel no che è un sì al Toro. Ovviamente Gasperini, come il ds D’Amico e la proprietà, vogliono soltanto elementi pienamente convinti di passare in una società che da anni ha armonizzato le ambizioni con i risultati.

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La soddisfazione di Juric

A differenza di un club granata che, in aggiunta, resta fortemente scottato dal caso Buongiorno: Cairo ha dato l’avallo a una cessione che non si è concretizzata soltanto in virtù del rifiuto del difensore. In proposito, a questo punto non è affatto da escludere la possibilità che venga ceduto Schuurs (una perdita che sarebbe tecnicamente dolorosa, ma che avrebbe tutt’altro impatto rispetto alle conseguenze della rinuncia a Buongiorno). Così non fosse, e se anche il resto della rosa fosse confermato, congelando le intenzioni la situazione sarebbe ideale. Juric - passato in un batter d’ali da una palese arrabbiatura alla soddisfazione - cristallizzerebbe una difesa con due pezzi da novanta quali Buongiorno e Schuurs, in più godendo del bomber, cioè Zapata, in grado di risolvergli il problema del gol. Dietro Buongiorno, intanto, c’è una famiglia che lo appoggia e sostiene rispettandone le volontà: appresa la notizia della conferma nel Toro, gli affetti del giocatore si sono immediatamente spesi per accoglierne la scelta. Sintomo della piena fiducia che nutrono nei suoi confronti, e che contribuisce profondamente a strutturare la personalità di Alessandro. Il quale si regala onore e onere - quasi quattro mesi fa concessogli con totale stima da Rodriguez - di rileggere i nomi dei Caduti a Superga, il prossimo 4 maggio. Nonché un’altra stagione trascorsa al centro del Toro e nel cuore di una tifoseria per la quale da beniamino assurge a icona laica. È un gran bel Buongiorno, quello che si rivolgono i tifosi granata.

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