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Galliani, il ragazzo di 77 anni che vuol portare Icardi al Monza

Per la prima volta in 110 anni, i brianzoli hanno conquistato la Serie A: il senatore ha compiuto la missione affidatagli da Berlusconi. Ora cerca di riuscire nella nuova, apparentemente impossibile. Ma come non applaudire l'entusiasmo di un vero, autentico appassionato di calcio, sceso dal tetto del mondo dov'era salito con il suo Milan e adesso di nuovo sugli scudi

Icardi al Monza: un sogno, una suggestione, una congettura? Di certo, non fantamercato e nemmeno fantacalcio. Su queste cose non scherza e non ha mai scherzato il senatore Adriano Galliani, l'uomo che per la prima volta in 110 anni ha portato il Monza in Serie A. assolvendo la missione affidatagli da Silvio Berlusconi. Che l'ad brianzolo ci stia provando a convincere l'ex interista per liberarlo dalla lussuosa, ma soffocante naftalina Psg, è assodato. Che ci riesca è un altro paio di maniche, però qui si parla d'altro. Si parla dello straordinario entusiasmo e della straordinaria passione che anima questo ragazzo di 77 anni. Dicono: la brutta notizia è che il tempo vola, la bela notizia è che ne sei il pilota. Con Galliani alla cloche, i tifosi del Monza non potrebbero volare meglio.

Nulla è impossibile

A proposito del tempo. Come non ricordare la prima, rossonera sortita pubblica del neoamministratore delegato del Milan berlusconiano, appena salvato dal baratro? Era la primavera dell'86. Il distinto signore che doveva la sua fortuna imprenditoriale all'ingresso dell'allora Signor Fininvest nell'Elettronica Industriale di Lissone, disse che il presidente gli aveva affidato un incarico preciso: portare il Milan sul tetto del mondo. Allo scetticismo generale, nel migliore dei casi e ai risolini di compatimento, nel peggiore, Galliani rispose sogghignando: "Nulla è impossibile". Poi cominciò a lavorare a testa bassa per costruire quel fenomeno entrato nella storia del calcio e rispondente al nome di Grande Milan Euromondiale, prima di Sacchi e poi di Capello.

Tutto ciò che serve

Due anni fa, a Torino, Galliani era ospite del forum sulla Serie C promosso da Tuttosport. Gli domandai: "Qual è il budget del Monza per il prossimo mercato?". Risposta: "Tutto ciò che serve per andare in Serie B e poi in Serie A. Vogliamo giocare il derby con il Milan a San Siro". Secondo voi, uno che pronuncia queste parole e poi dalla C va in B e dalla B in A e giocherà il derby con il Milan (anzi due: andata e ritorno), può spaventarsi per un confronto con Al-Khelaifi e, di riflesso, con una tigre del mercato a nome Wanda Nara, la migliore curatrice degli interessi maritali? Figurarsi se si spaventa, Galliani, temprato all'epoca milanista dalle sedute di braccio di vero cui lo sottoponeva la mitologica avvocata olandese Ella Aadrianse quando si trattava di rinnovare i contratti di Gullit, Rijkard e Van Basten. Intanto, oggi il Senatore sta costruendo un Monza dall'anima italiana e ripete a ogni piè sospinto: ci abbiamo messo 110 anni per arrivare in Serie A, vediamo di non lasciarla subito dopo solo un anno. Con Icardi o senza.

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