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Ambrosini: "Leao deve decidere chi è. La Juve si è aggrappata all'orgoglio"

L'ex bandiera rossonera ha analizzato il periodo del Milan, parlando del futuro del bomber portoghese: "Non si accontenti, soltanto così potrà fare l’ultimo salto di qualità"


Quanto peserà sulla seconda parte della stagione l’effetto mondiale?
 
«È impossibile determinarlo addirittura prima che finisca la fase a gironi».
 
Se l’aspettava il ritorno della Juve?
 
«La Juventus si è aggrappata all’orgoglio che non aveva mostrato fino alla sconfitta di Monza dove hanno davvero toccato il fondo facendo una partita pessima. Da lì, come sottolineavo, si sono aggrappati all’orgoglio, alla determinazione, alla dignità e, trovando forze nuove nei giovani, hanno messo le basi. Ora, per continuare a venirne fuori, devono aggiungere qualcosa che prima di tutto sono i giocatori che sono mancati. Però hanno ritrovato una logica di squadra e non era scontato che ci riuscissero, visto il punto da cui partivano».
 
Crede che Allegri ora prosegua nel solco del 3-5-2 oppure possa tornare al progetto estivo del 4-3-3?
 
«Penso che ripartirà dal 3-5-2 perché ha trovato delle certezze in una squadra che era in difficoltà e queste certezze a cui la Juve si è aggrappata non vanno abbandonate».  
 
In questa prima parte di stagione è pesata più l’assenza di Pogba per la Juve oppure quella di Lukaku per l’Inter?
 
«Visto il rendimento di Dzeko e di Lautaro, direi l’assenza di Pogba che però ha aiutato la Juve a scoprire i Miretti e i Fagioli».


 
Qual è ora la strada migliore per completarli?
 
«Fagioli è già andato a Cremona e da lì è tornato più sicuro nei suoi mezzi. Anche io, dopo il prestito al Vicenza, sono tornato al Milan con una consapevolezza diversa. I giovani devono giocare e uno non è che può sperare che si facciano male due o tre davanti a lui perché arrivi un’opportunità. Se un giovane si trova in una condizione in cui capisce di avere davanti a sé poco spazio deve pensare a fare un investimento sul proprio futuro deve pensare innanzitutto a trovare continuità».
 
La sorpresa di questa prima parte di stagione e la delusione.
 
«Beh, il Napoli è stato una meraviglia anche per quello che ha fatto in Champions. La delusione direi i primi mesi della Juve che sono stati ben oltre le più pessimistiche aspettative per l’atteggiamento tenuto dalla squadra: qualcosa di assolutamente inaspettato».

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